MLS 2019: le tre verità del quinto turno

Analizzare, capire, interpretare e spiegare quanto succede sui campi della MLS non è sempre semplicissimo. Tra trasferte infinite, campi in sintetico, turnover massiccio e qualche punto lasciato per strada in maniera scientifica per recuperare le forze, non è mai facile dare un giudizio sulle sfide della MLS. Per questo abbiamo deciso di limitarci ad analizzare il presente, al massimo il recente passato, per tirare il punto della situazione a palloni fermi. Dopo ogni giornata stileremo le (nostre) tre verità del turno di MLS appena giocato. Potete commentarle sulla nostra pagina Facebook o iscrivendovi al nostro gruppo privato di FB.

1) CARLOS VELA E L’OBIETTIVO MVP

Il messaggio di Carlos Vela è molto chiaro a tutto il campionato, Ibrahimovic in primis: per il titolo quest’anno ci sarà da fare i conti con lui e con Los Angeles FC. L’inizio da sogno dei Black&Gold in MLS, con 13 punti in 5 partite, porta la sua firma. Nel diluvio di gol contro il malcapitato San Jose Earthquakes c’è il maxi autografo dell’ex Arsenal: tre gol, prima tripletta per lui in MLS, e un assist. Giocate da applausi e un altro livello di calcio rispetto alla squadra di Almeyda, ultima a 0 punti dopo quattro partite con due reti fatte e 14 subite. In totale per Vela sono sei gol e tre assist in cinque partite. Numeri da MVP.

2) NEW YORK IN DIFFICOLTA’

Sull’altra costa degli Stati Uniti c’è un’altra grande città che al contrario di LA è in difficoltà. Lo dice il campo e a prescindere dal colore. Il New York City ha incassato una scoppola a Toronto difficile da digerire per Torrent, uno 0-4 che facendo seguito ai tre pareggi nelle prime tre uscite, conferma le difficoltà degli Yankee dopo una sessione di mercato deficitaria nelle idee e nelle pedine. Malissimo davanti, ancora peggio dietro dove le reti incassate avrebbero potuto farli competere con Montreal Impact (1-7 a Kansas City).

In New Jersey, invece, i Red Bulls stanno pagando le fatiche della CONCACAF Champions League e dopo il ko interno contro Orlando (reduce da 15 trasferte con sconfitta) è arrivato anche lo 0-1 in casa dei Chicago Fire, un’altra squadra in difficoltà. Non benissimo per Armas, ma la qualità c’è ed è solo questione di far passare la tempesta.

3) FRANK DE BOER ABBIAMO UN PROBLEMA

Tempesta che dalle parti di Atlanta è già diventata bufera, quasi uragano. I campioni MLS 2018, nonché il roster più importante della lega, è in balia dei propri fantasmi e di un “effetto De Boer” che comincia davvero a preoccupare. Fuori dalla Champions e ultimi in classifica nella Eastern Conference con due punti in quattro partite e soli due gol segnati, Atlanta è troppo brutta per essere vera. Anche a Columbus è arrivata una sconfitta e i tempi d’oro dei fuochi d’artificio col Tata Martino e Almiron sono un ricordo lontano. Qualcosa è chiaro che non funzioni nel rapporto tra FDB e la squadra, chissà che la dirigenza non prenda provvedimenti prima del previsto.


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