Fantasia americana al potere: Generazione 10

Siamo al 47esimo minuto di gioco al Mercedes-Benz Stadium di Atlanta dove i padroni di casa incontrano i Philadelphia Union quando il giovanissimo Brenden Aaronson dalla sinistra si accentra e batte Guzan. Giovanissimo dicevamo, perché Aaronson è un classe 2000. Il suo gol è un’ulteriore dimostrazione di una nuova generazione di talenti, di numeri 10, di fantasisti che il calcio made in USA sta sfornando. E non sono pochi.

Lui con Anthony Fontana sono i gioielli dai piedi buoni a disposizione di Philadelphia. Fontana, lo scorso anno esordì con un gol in casa contro i New England Revs. L’italo americano Busio, origini bresciane le sue, non ha bisogno di presentazioni. Sotto coach Vermes si sta ritagliando spezzoni di gara importanti. Carleton è il talento di Atlanta. Con Martino e De Boer ha spezzoni di partita dalla sua. Forse dovrebbe farsi una stagione in USL Championship da titolare per sbocciare del tutto e garantire un futuro roseo a lui ed a tutto il calcio USA.

Corey Baird è un talento vero, un genio in campo. Classico giocatore che quando gli altri vedono 20 cm di campo liberi, lui vede un’autostrada e che fa quella giocata che non ti aspetti. Ormai 23enne a Salt Lake City è impiegato in una posizione a lui congeniale, da falso nueve, ma dietro la punta potrebbe esprimersi anche a livelli superiori. Djordje Mihailović è un ventenne. Ancora acerbo sta cercando la giusta posizione in campo. Speriamo che l’arrivo a Chicago di Gaitan non gli tolga spazio in campo. Gran tiro dalla distanza ed ottimo controllo palla. Sarà il nome ma sembra uno di quei numeri 10 europei che non hanno il tocco fine ma che sanno cosa fare quando si ritrovano dieci metri dietro la punta.

Questa è una nuova generazione di numeri 10 che sta mostrando il proprio valore, ma ce ne sono tanti altri nelle giovanili minori che potrebbero venir fuori nei prossimi anni. Negli USA questo ruolo è abbastanza coperto a differenza dei centrocampisti centrali, ma tra qualche anno potremmo sentire anche da quelle parti una versione anglicizzata de “La pelota siempre al diez”.


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