A New York si vola con i nuovi coach

Ci sono diverse correnti di pensiero sui cambi in panchina a stagione in corso. Chi pensa che sia necessario per invertire rotte impervie, come Zamparini; chi pensa sia inutile, come molti tifosi (spesso del Palermo); e chi pensa che sia deleterio, come tutti quei presidenti che preferiscono affondare o riemergere con lo stesso comandante al timone piuttosto che pagare due o più stipendi contemporaneamente. La verità non c’è, esistono casi per ogni categoria ma di sicuro si può dire che a New York la soluzione sembra funzionare, almeno quest’anno.

Nel giro di poche settimane prima il New York City e poi i New York Red Bulls hanno cambiato direzione tecnica in panchina, non per scelta propria o per andamenti deludenti, ma per volontà dei rispettivi allenatori. Prima Vieira, deciso al grande salto in Ligue 1 alla guida del Nizza lasciando Villa e compagni; poi Jesse Marsch, allontanato dai Red Bulls ma per restare in famiglia e tentare l’avventura da vice al Lipsia, sempre di proprietà della Red Bull. Al loro posto Torrent, ex vice di Guardiola con un palmares di riflesso da fare invidia a sua maestà Ibrahimovic, al City e Chris Armas, l’ex vice di Marsch, in New Jersey. Risultato: equilibri spostati davvero nella Eastern Conference, senza nemmeno un periodo troppo lungo di rodaggio.

Red Bulls e City, in quest’ordine, sono potenzialmente prima e seconda nella Eastern Conference. Lo sono per media punti, distaccati da Atlanta United ma avendo giocato fino a questo momento meno partite. La rimonta sugli uomini del Tata Martino è cominciata proprio dal cambio in panchina che, probabilmente, ha spazzato via le incertezze e le voci della prima parte di stagione, regalando serenità ai rispettivi gruppi. Andiamo in ordine temporale però, partiamo dal New York City.

I numeri di Torrent alla guida del NYCFC sono impressionanti e assumono un significato ancora più importante considerando le assenze di David Villa – e del suo sostituto Tajouri – nelle ultime settimane. Con il reparto offensivo limitato a Berget e Wallace, non certo due goleador, la capacità del tecnico spagnolo è stata quella di mettere Maxi Moralez al centro del gioco, dando una solidità difensiva alla squadra che con Vieira spesso era venuta a mancare. Risultato: cinque vittorie in sei partite (unica sconfitta 3-2 a Chicago) e ben 4 clean sheet per Sean Johnson, divenuto d’un tratto portiere da MLS Fantasy dopo le incertezze di inizio stagione. Il 2-0 in casa di Orlando City firmato Moralez-Tinnerholm è stata la quarta vittoria consecutiva senza prendere gol. Anche con un po’ di fortuna, che male non fa, visti i 4 legni colpiti dai Lions.

Discorso simile, ma più breve, per i Red Bulls. Dopo l’esordio con sconfitta nel finale nel derby contro il City, Chris Armas ha inanellato tre successi consecutivi alla guida delle “lattine”, confermando la solidità difensiva della squadra già certificata sotto Marsch (miglior difesa per distacco) e dando ai suoi ragazzi la parte grintosa del suo carattere. Con una squadra giovane e promettente e la solita vena gol di Wright-Phillips, il più veloce centenario del gol in MLS, il resto è venuto da sé, quasi a sorpresa.


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