Nelle vergini frontiere del soccer: West South Central States
Con la quarta puntata della nostra ricerca sul soccer made in Usa ci inoltriamo nel profondo West, non prima però di aver toccato le sponde del Mississippi, al suo viaggio conclusivo verso il Golfo del Messico e le paludi della Louisiana di “texiana” memoria, nonché quella zona d’America, che della multirazzialità e della multiculturalità ha fatto un punto di forza. Dalle oasi francofone al deserto colmo di petrolio del Texas dove lo spirito cattolico e ispanico si tocca, e spesso si scontra, con i duri e puri dell’America First, ma dove il soccer continua a espandersi proprio grazie alla grossa presenza latina.
Quattro stati diversissimi tra loro: Arkansas, Louisiana, Oklahoma e Texas compongono una regione dove l’80% della popolazione è contenuto nel Lone Star State, secondo stato per numero di abitanti, oltre 27 milioni di persone e tra i più presenti nel mondo del calcio. Da solo il Texas copre gran parte della presenza calcistica della zona con ben due squadre in Mls, Houston Dynamo vincitrice di 2 Mls Cup e FC Dallas, nel suo palmares due coppe nazionali e una Supporter’s Shield.
STATO | MLS | USL | NASL | NWSL | UWS | TOT |
Oklahoma | Oklahoma City Energy FC, Tulsa Roughnecks FC | 2 | ||||
Texas | FC Dallas, Houston Dynamo | Rio Grande Valley FC, Toros, San Antonio FC, Austin (dal 2019), El Paso (dal 2019) | Houston Dash | 7 | ||
2 | 6 | 1 | 9 |
Estremamente presente nell’ambito maschile, che potrebbe vedere un ulteriore ingresso in Major League nel caso che il proprietario dei Crews decida di lasciare Columbus e l’Ohio per Austin, il Texas non ha ancora una espansione significativa nell’ambito femminile, mentre nella Usl è tra gli stati che si candidano a essere maggiormente presenti grazie all’ingresso di El Paso, città gemella di Ciudad Juarez al confine col Messico, e della già citata Austin, ma l’intero territorio, estremamente esteso, può contare su almeno una sessantina di città fieramente candidabili ad avere una propria franchigia in Usl D3.
Per brevità ne esamineremo soltanto qualcuna che abbia determinate caratteristiche quali una certà individualità rispetto ai centri maggiori, un buon tessuto sociale ed economico e una consistente presenza ispanica, popolazione che sta trainando l’espansione del calcio negli States. Tra le prime vi è sicuramente Corpus Christi, città che può vantare il quinto porto per traffico commerciale degli Stati Uniti e tra i primi cinquanta al mondo, centro principale dell’economia marittima del Golfo del Messico. Una squadra sorta quest’anno, il Corpus Christi Fc, militante in Usl Pdl e trecentoventicinquemila abitanti dei quali ben il 54% è di origine ispanica.
Nel profondo sud, agli estremi confini tra gli States e il Messico, sorge la città di Laredo, oltre duecentomila abitanti, il 95% di origini ispaniche e un tessuto economico che come Corpus Christi vede nel porto il suo maggiore luogo di espressione, contando che esso è il maggiore porto interno degli Usa. Sede di quattro banche la sua economia è incentrata essenzialmente sugli scambi commerciali con il Messico ed è una meta privilegiata per lo shopping dei cittadini provenienti dall’altra parte del confine. E’ sede di un festival dedicato al famoso peperoncino Jalapeno e ha già una squadra in Usl Pdl, i Laredo Heat.
Spostandoci verso nord, centro importante per lo sviluppo del soccer potrebbe essere Lubbock, città che conta un agglomerato con più di trecentomila abitanti, è tra le più grandi aree mondiali dedicate alla coltivazioni del cotone, un settore che negli ultimi tempi ha provocato problemi di sostenibilità soprattutto per l’ingente quantitativo di acqua utilizzato per le piantagioni. Sede di numerose centri didattici e tecnologici, tra le maggiori aziende in quanto a numero di dipendenti, negli ultimi anni Lubbock è divenuta un importante centro del commercio e sta cercando di attirare nuove aziende nella zona. La squadra maggiore è quella universitaria di football americano, Texas Tech Red Raiders. Quasi un terzo della popolazione è di origine ispanica.
Interessante è invece il fenomeno calcistico nell’Oklahoma, Stato in cui è maggiormente presente la Native American Soccer Coaches Committee, associazione che riunisce gli allenatori nativi americani con il compito di censire le persone e le tribù che praticano il calcio giocato e incentivare l’attività sportiva tra i giovani quale mezzo di inclusione sociale e sprone per mantenere le proprie radici, nonché per incentivare la lotta alla piaga dell’alcolismo. La città di Lawton, nel Sud Ovest, dello Stato, potrebbe fare al caso loro e anche al caso nostro, in quanto ha una popolazione conforme con l’ottica di crescita Usl D3, circa centomila abitanti, ed è stata fondata su terreni appartenenti a ben tre tribù native e tutt’oggi la sua popolazione è composta da circa un 3% di cittadini di origini native ma non solo: in essa ha infatti sede la Comanche Nation, istituzione che rappresenta gli interessi dell’omonima tribù.
ARKANSAS
Tre milioni di abitanti per il ventisettesimo stato per estensione territoriale, l’Arkansas, solenne scenario western, è oggi sede del più grande colosso delle vendite al dettaglio, Walmart, e di altre cinque aziende presenti nella lista Fortune, ma il reddito pro capite resta tra i più bassi della nazione, ben 49esimo.
Tra le città sicuramente importanti in ottica soccer vi è la capitale Little Rock, duecentomila abitanti e una economia incentrata sul terziario con una grande presenza di aziende di brockeraggio e organizzazioni no profit, tra le quali anche quelle che fanno capo a Bill Clinton, il due volte presidente degli Stati Uniti e già governatore dello Stato. Dal punto di vista commerciale importante il porto sul fiume Arkansas. Sportivamente fuori dalle leghe maggiori, ha una squadra che milita nella National Premier Soccer League, i Little Rock Rangers.
Interessante proprio per la presenza di Walmart potrebbe essere Bentonville, trentacinquemila abitanti circa, poco meno di quelli stimati per la Usl D3, ma che proprio grazie alla presenza della grande azienda potrebbe aspirare a divenire un piccolo gioiello del calcio mondiale, una Sassuolo con cinquemila abitanti in meno.
LOUSIANA
E’ forse la mancanza più rumorosa del calcio nordamericano, l’enclave francese degli Stati Uniti d’America, con una popolazione mista e variegata e una città divenuta simbolo nel mondo del jazz e del Carnevale, nonché con una solida tradizione negli sport tradizionali americani. Quattro milioni e settecentomila abitanti abbracciati dal Mississippi, 24esimo stato per contributo al prodotto e interno lordo e 44esimo per reddito pro capite. La Louisiana può contare su di una economia variegata incentrata sia sull’agricoltura che sull’industria, principalmente prodotti chimici, petrolio e carbone. E’ il maggior produttore mondiale di gamberi ed ha ottime rese in svariati ambiti, come l’allevamento bovino e il cotone, è inoltre tra gli stati con il maggior numero di piccole e medie imprese: oltre diecimila. In crescita l’industria del cinema e della tv, tanto da poter essere soprannominata la Hollywood del Sud, in particolare nei suoi territori sono girati numerosi reality show.
New Orleans, New Orleans, New Orleans … è la grande assente della Major League, da sempre presa in considerazione come expansion ma mai concretizzatasi. Sede dal 2003 dei New Orleans Jesters militanti in NPSL, essi condividono con i cugini di Montreal il giglio francese nello stemma e quest’anno per la prima volta hanno preso parte alla Lamar Hunt U.S. Open Cup uscendo al primo turno. Proprio questa partecipazione aveva riacceso tra i media il dibattito sulla possibilità che la squadra potesse tramutarsi in una franchigia Mls ma per ora nulla di fatto. La città, quattrocentomila abitanti e una storia fatta di arte, cultura e condivisione etnica, culturale e religiosa, conta una squadra in Nfl, i Saints, vincitori del Superbowl 2009 e una franchigia in Nba, i Pelicans, attivi a New Orleans dal 2002.
Baton Rouge, capitale dello Stato, 86mila abitanti circa, conta già su una squadra di calcio militante nella divisione locale della Gulf Coast Premier League, il Baton Rouge Soccer Club. Città portuale considerata tra le prime dieci negli Stati Uniti per trasferirvisi da giovani e per mettere su un’azienda, ha una industria forte basata soprattutto sul petrolchimico. Importante la presenza di centri medici all’avanguardia (Our Lady of the Lake University e Pennington Biomedical Research Center tra gli altri), che danno numerose opportunità di lavoro, in quanto le aziende ospedaliere e sanitarie sono tra le più attive nelle sponsorizzazione calcistiche in Usa. Dal 2006 è sede del Celtic Media Center, importante studio cinematografico.
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