Fernando Torres in MLS: 3 squadre in corsa

Il trofeo sollevato nel cielo di Lione dopo la finale di Europa League vinta contro il Marsiglia è stato l’ennesimo in carriera di Fernando Torres, ma il primo con la maglia del suo amato Atletico Madrid. La squadra che lo ha cresciuto, allevato, lanciato nel grande calcio e alla quale ha detto addio poche settimane fa. Destino ha voluto che l’ultima notte, e che notte, fosse la più bella. Ma la carriera dell’ex “Liverpool number 9” come intonava la Cop ad Anfield, non è finita. Nel suo futuro c’è la MLS con più di una squadra pronta ad accoglierlo.

Antonio Sanz, portavoce della Bahía (agenzia che rappresenta gli interessi dell’attaccante Fernando Torres), ha parlato così a Cadena Cope del futuro del Niño, prossimo all’addio all’Atletico Madrid: “Fernando è felice. Avrebbe lasciato l’Atletico con una spina nel fianco se non fosse riuscito a vincere nessun titolo importante. Non sappiamo ancora quando potremo annunciare la sua nuova squadra, è presto per dire dove giocherà. Per ora lo vedo tra Chicago, Montreal e Houston, senza dimenticare poi l’opzione asiatica”. I discorsi con Fire, Impact e Dynamo sono avviati ormai da settimane e a luglio, quando riaprirà il mercato in Nordamerica, lo spagnolo dovrebbe unirsi alla ciurma, salvo clamorose deviazioni per la Cina.

Ora, analizziamo un po’ la situazione delle tre franchigie tirate in ballo dal portavoce, considerando che ogni giorno gli “exit poll” sul suo approdo finale in MLS cambiano completamente. Stando alle indiscrezioni Oltreoceano gli Impact sarebbero favoriti su Houston e Chicago, ma molto deciderà dalla MLS e dalla volontà dello spagnolo di mettersi in gioco nel contesto più adatto alle sue caratteristiche.

Ai Montreal Impact manca un centravanti importante, con tutto il rispetto possibile per il “nostro” Mancosu. Gli acciacchi dell’attaccante sardo hanno limitato le scelte offensive di Garde, costretto a giocare diverse partite con Piatti falso nove. Jackson-Hamel dal canto suo sta offrendo un buon rendimento, ma da solo non può bastare per cercare di ambire a risollevare le sorti della franchigia del Quebec. Con Torres, Remi Garde potrebbe sfoderare un 4-3-1-2 con Piatti dietro lo spagnolo e Jackson-Hamel (o Mancosu) dando più profondità a una manovra spesso prevedibile. Un’altra soluzione sarebbe il 4-2-3-1 con Oduro, Piatti e Edwards dietro lo spagnolo.

Passando ai Chicago Fire, la situazione almeno dal punto di vista tattico sarebbe più complicata. Paunovic dispone di Nikolic, il Golden Boot del 2017 e difficilmente vorrà o potrà snaturarne le qualità da bomber puro. Il 4-3-1-2 provato in diverse situazioni con Gordon al fianco del nazionale ungherese però potrebbe anche significare che la volontà di cambiare assetto tattico c’è, è in cantiere e la coppia Nikolic-Torres potrebbe anche coesistere con efficacia. Dietro di loro Katai più di Collier, ma sono due pedine importanti.

Infine il Texas, con l’interessamento degli Houston Dynamo, sicuramente la squadra meno europea del trio con la sua anima centramericana in campo. Qui il numero 9 è Manotas, l’uomo chiamato all’esplosione in questa stagione e su cui gli Orange stanno puntando molto. Con l’addio del Cubo Torres però un po’ di peso in attacco è andato perdendosi e il vuoto sarebbe colmato dall’omonimo e prossimo ex Atletico Madrid. Intrigante sicuramente, ma delle tre resterebbe l’esperienza più complicata per lo spagnolo in termini di adattabilità. Parliamo di clima e non solo.


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