Nelle vergini frontiere del soccer: East South Central States

Dopo essere partiti dall’area nord-atlantica, quella dello storico New England e dello Stato di New York per intenderci, e aver proseguito giù sulla direttiva oceanica da Washington alla Florida, continuiamo il nostro viaggio tra gli stati Usa “soccerizzati” e non. Questa volta ci inoltriamo nel profondo sud, nella terra di Dixie, antico soprannome dato a tutti i territori meridionali degli Stati Uniti, protagonisti nella seconda metà dell’Ottocento di quella secessione che diede vita alla breve Confederazione. Gli East South Central States sono quattro, facilmente divisibili a due a due per le caratteristiche comuni. Da un lato infatti troviamo Alabama e Mississippi, stati marittimi e fluviali la cui economia è da sempre legata all’agricoltura, e dall’altro gli stati più settentrionali e centrali, il Kentucky e il Tennessee, famosi per il whisky e per il gran numero di miniere, oggi in crisi, e i cui minatori sono stati tra i soggetti preferiti delle indagini sociologiche sul voto dato a Donald Trump alle ultime elezioni presidenziali.

Se paragonati con le prime due aree esaminate i quattro stati presentano un grado di “soccerizzazione” molto inferiore: soltanto quattro franchigie presenti, due delle quali debutteranno nel 2019, e tutte in USL. Totalmente assente il calcio femminile ad alti livelli. Dati carenti se si pensa che l’intera area raggruppa quasi diciannove milioni di abitanti, ma che vede alcune realtà consolidate, come il Lousville City FC, rappresentante della città più grande del Kentucky, vincitore della USL 2017 o come il debuttante Nashville SC (Tennessee) che in futuro sarà ammesso nella Major League Soccer. Le realtà che invece debutteranno l’anno prossimo rappresentano una la città più popolosa dell’Alabama (Birmingham Legion FC) e l’altra quella più popolosa del Tennessee (Memphis).

Tra i fattori di questa relativa pochezza di calcio vi è sicuramente la scarsa presenza di persone di origine ispanica (con percentuali che sfiorano il 10% soltanto in Kentucky) e, forse, un certo “conservatorismo” dilagante che potrebbe sfociare anche in una scelta più tradizionale degli sport da seguire. C’è però da notare che nei quattro stati soltanto il Tennessee conta franchigie presenti  nelle leghe che rappresentano alcuni tra gli sport maggiori, precisamente tre impegnate in NFL, NBA e NHL mentre è genericamente radicato lo sport a livello universitario. Il territorio, seppur con alcuni distinguo, è tra quelli che presenta maggiori problemi di natura economica e, ad eccetto del Tennessee che è diciottesimo, gli altri tre stati si trovano nella parte inferiore della classifica delle realtà territoriali che contribuiscono al prodotto interno lordo degli Stati Uniti. Peggio ancora per quanto riguarda il reddito procapite, il primo tra i quattro stati è sempre il Tennessee, quarantesimo. Fanalino di coda, cinquantesimo su cinquanta, il Mississippi.

EAST SOUTH CENTRAL STATES

Stati in cui sono presenti franchigie

STATO MLS NASL USL NWSL UWS TOT
Alabama Birmingham Legion FC (dal 2019)  1
Kentucky Louisville City FC  1
Tennessee  Nashville SC (data da definire) Nashville SC; Memphis (dal 2019)  2
 1  4  4

Non mancano realtà interessanti in prospettiva D3, la nuova divisione inferiore alla USL e con la quale dovrebbe formare un meccanismo di promozioni/retrocessioni, come la città di Lexington in Kentucky. Oltre trecentomila abitanti, una realtà sportiva molto incentrata sulla squadra di basket universitaria, i Wildcats, e decima tra le città americana con più laureati, circa il 40% della popolazione. Sede di numerose multinazionali e con un tasso di occupazione stabile, nel 2011 finì nella classifica Forbes come quarto luogo del paese in cui maggiormente conveniva investire e costruirsi una carriera.

Rappresentate invece le due principali realtà urbane del Tennessee, Nashville e Memphis, con altre due città, Knoxville e Chattanooga, che per numero di abitanti e tessuto economico potrebbero aspirare a un posto in D3.

L’Alabama resta relativamente vergine e ci sarebbero almeno altre dieci città potenzialmente interessanti per l’USL D3 almeno per il bacino di popolazione.  Tra queste da segnalare sicuramente Montgomery, capitale dello Stato con circa duecentomila abitanti e patria della lotta per i diritti civili delle persone afroamericane. Qui predicò il Vangelo Martin Luther King e Rosa Parks, rifiutandosi di cedere ad un cittadino bianco il posto che occupava su di un autobus diede vita a quelle proteste che nel 1965 sfociarono nelle celebre marcia per la giustizia che da Selma portò fino alla città. Priva di grandi franchigie, Montgomery è stata per anni un grande centro di smistamento agricolo e oggi mantiene, grazie alla sua posizione, le caratteristiche di città di smistamento commerciale anche se gran parte dell’occupazione è impiegata in attività governative.

  

Altra città interessante è Mobile, quasi duecentomila abitanti e un porto che dal 2000 in poi ha aumentato di mille volte la capacità di stoccaggio delle merci. Importanti settori sono la cantieristica navale, l’industria aerospaziale e quella siderurgica. Tra il 1995 e il 1997 ebbe una propria società di calcio, i Mobile Revelers, militante in USISL Pro League. Nell’estremo nord dell’Alabama vi è invece Huntsville, centonovantamila abitanti e il cui agglomerato urbano, congiunto a quello della città di Decatur, arriva quasi a settecentomila abitanti. Il territorio è sede di numerose attività aerospaziali, tra cui spiccano attività legate alla Nasa e all’aviazione. Numerose le compagini sportive presenti, dall’atletica al rugby, e una squadra di calcio militante in National Premier Soccer League, i Rocket City United.

Merita una citazione anche l’iconica città di Tuscaloosa, oltre novantamila abitanti e sede dell’University of Alabama. Centro industriale importante con presenze di aziende attive nell’aerospazio e di uno stabilimento della Mercedes-Benz. Forbes la definì tra le migliori città per investire in piccole imprese. Lo sport è totale appannaggio dell’università che sforna talenti in svariate discipline. Il Bryant-Denny Stadium di football americano è l’ottava arena più grande del mondo con una capienza di 102mila persone, ospita le partita dell’universitaria Alabama Crimson Tide Football. In città ha sede la T.P. Mills Co., nota azienda produttrice di mazze da golf. La città è inoltre celebre anche in Italia, per essere citata in un episodio della sitcom medica Scrubs – Medici ai primi ferri.

Gli stati ancora senza franchigie

MISSISSIPPI

Lo stato che deve il suo nome al grande fiume che dal Lago Itasca nel lontano Minnesota sfocia nel Golfo del Messico registra il più basso reddito pro capite di tutta la nazione, ma questo dato deve essere accompagnato da quello circa il costo della vita, il minore degli Stati Uniti. Nonostante una povertà diffusa a causa del passato legato a un sistema agricolo latifondistico e alle numerose catastrofi naturali di cui è vittima il territorio, gli abitanti del Mississippi sono in percentuale quelli che maggiormente devolvono il proprio denaro in beneficenza. Un grande contributo all’economia è stata la legalizzazione del gioco d’azzardo, realizzatosi soprattutto in maniera mobili con casinò installati su battelli ad acqua; un business che ha subito una flessione a causa dell’uragano Katrina che nel 2005 ha devastato il territorio, ma che nel 2012 è stato capace di realizzare ben 2,5 miliardi di dollari di introiti. Tra le industrie presenti anche il settore automobilistico, con stabilimenti Toyota e Nissan. L’agricoltura e l’allevamento, incentrate sul cotone e il pollame, godono di numerosi sussidi statali ma sono ancora molti i piccoli contadini e allevatori che hanno molte difficoltà a mantenere la propria famiglia e le proprie attività.

Tra le città interessanti in ottica soccer c’è sicuramente la capitale Jackson, circa centosettantamila abitanti e sede di numerose aziende attivi nel settore primario ma anche nella trasformazione di metalli e nell’attività elettrica, presenti anche società quotate a Wall Street e a Times Square. Nel corso della storia ha avuto una squadra di calcio femminile, Jackson Calypso, e ben tre maschili, Jackson Rockers, Jackson Charges e i Mississippi Brilla che attualmente militano in PDL.

Gulfport, città di circa settantamila abitanti la cui intera area urbana ne conta quasi quattrocentomila, come il nome specifica è stata fondata sulle coste del Golfo del Messico su un suolo abitato per migliaia di anni da popolazioni native americane dal presidente della Gulf and Ship Island Railroads, William H. Hardy, che portò avanti lo sviluppo della ferrovia nell’ottica della commercializzazione del legname ricavato dai pini gialli, molto presenti nella zona. Oggi il porto della città rappresenta uno dei maggiori introiti economici per il Mississippi. Tra le maggiori fonti di guadagno e di occupazioni di Gulfport il cantiere navale della Marina Militare e l’Island View Casino. Nonostante la città sia stata tra le più colpite dall’uragano Katrina e la popolazione sia diminuita negli ultimi tredici anni, il numero delle abitazioni è aumentato. Il turismo è in crescita grazie agli oltre dieci chilometri di spiaggia con una sabbia dal caratteristico colore bianco. La città non conta franchigie attive negli sport maggiori statunitensi e non sono presenti squadre di calcio nei livelli superiori del dilettantismo. La sua realtà portuale la rende una ottima candidata per una squadra USL D3, grazie all’età media che si attesta intorno ai 34 anni, e alla presenza di una consistente comunità di origine ispanica (intorno al 5% della popolazione) e grazie anche all’afflusso turistico da non sottovalutare nell’ottica di uno sviluppo del merchandising.


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