Nelle vergini frontiere del soccer: il Northeastern

La creazione di una USL Division 3, prevista per il 2019 e annunciata dal commissioner Jack Edwards con probabile sperimentazione del meccanismo di promozione/retrocessione, offre al calcio nordamericano una ulteriore opportunità di espansione. Secondo le prime indiscrezioni la serie dovrebbe essere composta da una dozzina di franchigie mentre tra il 2019 e il 2021 l’USL ha già annunciat

o l’ingresso di cinque nuove squadre: Austin ed El Paso (Texas), Birmingham Legion FC (Alabama), East Bay (California) e Memphis (Tennessee), ma la nascita della nuova D3 può rivelarsi particolarmente interessante dal punto di vista geoeconomico. Come i cercatori d’oro, i contadini e i mandriani nel Diciannovesimo secolo seguirono il percorso dei primi missionari cristiani verso West, grazie alla ferrovia, così il soccer del Ventunesimo secolo sembra percorrere lo stesso cammino, alla ricerca, continua, di una ulteriore legittimazione nelle terre a stelle e strisce.

L’United Soccer League, il cui numero di presenze allo stadio nel 2016 ha raggiunto quota un milione e mezzo, rappresenta attualmente uno dei migliori investimenti tra le leghe minori sportive negli States, con il valore complessivo dei roster delle varie franchigie ch

e supera per la stagione 2018 i cento milioni di dollari. La D3 si candida quindi a raccogliere le aree del paese, ancora povere di soccer, che godono di due caratteristiche principali: una popolazione tra centro e hinterland che superi almeno i cinquantamila abitanti e un tessuto economico solido e vivace.

Prendendo in considerazione le prime due divisioni maschili (MLS e USL) e la “surgelata” NASL insieme alle prime due divisioni femminili (NWSL e UWS) attualmente sono 31 su 50 gli stati federati rappresentati, più il District of Columbia della capitale Washington, con la presenza di franchigie provenienti da cinque province del Canada e dal territorio non incorporato di Puerto Rico. Andiamo a vedere nel dettaglio, zona per zona, gli stati già “soccerizzati” e quelli da “soccerizzare”, partendo non dall’Ovest, ma dall’area nordatlantica, proprio dove l’Unione ebbe inizio.

NORTHEASTERN

Stati in cui sono presenti franchigie 

STATO MLS USL NASL NSWSL UWS TOT
Connecticut Connecticut Fusion 1
Massachussets New England Revolution New England Mutiny; Worchester Smiles  3
 New Jersey  New York Red Bulls (in condominio)  New York Red Bulls II (in condominio)  Sky Blue FC  New Jersey Copa FC  4
 New York  New York City Football Club; New York Red Bulls (in condominio)  New York Red Bulls II (in condominio); Rochester Rhinos (in pausa)  New York Cosmos  Long Island Rough Riders; New York Surf; Rochester Lady Lancers;Western New York Flash  8
 Pennsylvania  Philadelphia Union  Bethleem Steel FC; Penn FC; Pittsburgh Riverhounds FC  Lancaster Inferno  5
 4  5  1  1  9  20

Gli stati ancora senza franchigie

Maine

Il Tree Pine State, narrato in tanti romanzi di Stephen King e tra i luoghi maggiormente espressi nell’arte pittorica americana, ha un popolazione di circa un milione e trecentomila abitanti. Contribuisce per lo 0,32% al prodotto interno lordo nazionale, 45esimo nella lista degli Stati e dei Territori, 23esimo per reddito procapite. Il settore primario è ancora molto importante per lo Stato, primo produttore americano di mirtilli  mentre la pesca, un tempo pilastro dell’economia locale, mantiene una certa rilevanza nel campo delle aragoste. L’area industriale è attiva nel settore della carta e del legname, fino alla prima decade del 2000 il Maine ospitava la più grande fabbrica di stuzzicadenti degli Stati Uniti. Negli ultimi anni essenziali sono gli introiti provenienti dal turismo grazie alle bellezze paesaggistiche dello Stato, primo tra i nordatlantici e con centinaia di chilometri di coste.

Il centro urbano maggiore è Portland, oltre sessantamila abitanti, a poco più di cento miglia da Boston, che può contare su tassi di disoccupazione molto bassi rispetto alla media dello Stato, grazie soprattutto alla rinascita del porto, divenuto un hub importante per lo stoccaggio di prodotti alimentari da conservare in freddo. Sportivamente è rappresentata in ben sette discipline, baseball, hockey, basket, football americano indoor, rugby, roller derby femminile e il nostro soccer, con i Portland Phoenix FC militanti nella dilettantistica e stagionale Premier Development League. Una città con una buona prospettiva in ottica USL D3 che, data la vicinanza con il Canada, potrebbe anche fare il percorso inverso a quello compiuto dalla franchigie canadesi quasi sempre di casa negli States, cioè partecipare alla prossima Canadian Premier League. Un’ultima curiosità: il simbolo dello stato è l’alce, animale associato all’inverno, molto amato per la sua libertà e l’assonanza con le renne amiche di Babbo Natale, da tenere  in considerazione per un eventuale nome di franchigia.

New Hampshire

Quarantunesimo stato a contribuire al pil e quinto per reddito procapite, il New Hampshire fu tra le tredici colonie che diedero vita alla rivoluzione americana. Oltre gli introiti derivanti dall’agricoltura il New Hampshire basava la sua economia essenzialmente sul settore tessile e conciario. A seguito dei cambiamenti economici intercorsi negli ultimi trent’anni lo Stato attualmente punta molto sul turismo, l’hi-tech e la ricerca biomedica. Quasi un terzo del fabbisogno energetico è fornito dalla centrale elettrica di Seabrock.

Due sono i centri urbani principali che potrebbero aspirare ad avere una propria squadra. Il primo è Manchester, interessante anche in un’ottica di affiliazione con i NYFC grazie all’omonimia con la città inglese capofila della grande famiglia City Football Group. La città conta circa centodiecimila abitanti, oltre quattrocentomila in tutta l’area metropolitana. Città portuale e un tempo patria del tessile, oggi ha saputo riconvertirsi tanto da essere reputata la settima area metropolitana degli Stati Uniti in termini di mobilità del reddito verso l’alto, la tredicesima città  in cui conviene investire e la seconda, dopo Anchorage in Alaska, “most tax friendly city”. La capacità di questa cittadina del New England di saper calamitare su di essa gli investimenti gli è valso il recente soprannome di “Manch Vegas” che è andato ad affiancare il più vetusto “Queen City“. Nato per segnalare una diffusa attività illegale di slot machine presenti in molti esercizi commerciali negli anni ’80, a partire dagli anni 2000 è stato utilizzato per indicare la cresciuta industria cittadina dell’intrattenimento. Lo sport è rappresentato, nelle leghe minori, da una squadra di baseball, i New Hampshire Fisher Cats, vincitori di tre titoli di Minor League,una squadra di rugby e una di hockey. Importante la presenza femminile con due squadre di flat track roller derby e una di Women’s Tackle Football. Interessante, nell’ottica soccer, la vasta percentuale di popolazione di origine francese.

La seconda, interessante città, è Nashua, oltre ottantamila abitanti e unica città degli States ad aver ricevuto per due volte il titolo di “Best place to live in America”, nel 1987 e nel 1998. Commercio, industria hi-tech e settore difesa sono gli ambiti sui quali la città ha puntato. Città fluviale, tra il Merrimack e l’omonimo Nashua, alla conurbazione dei due corsi d’acqua si sta sviluppando un importante area residenziale e commerciale. Numerosi i gruppi sportivi presenti, legati essenzialmente al baseball.

Rhode Island

L’italianissimo Rhode Island, il 18% della popolazione è di origini italiane, secondo gruppo etnico dopo gli irlandesi, è il più piccolo degli Stati ed il secondo per densità di popolazione. Quarantaseiesimo per produzione del pil e tredicesimo per reddito pro capite. Il maggiore settore produttivo è la sanità con numerose aziende legate al mondo della salute. Un dato interessante riguarda gli insegnanti delle scuole elementari, sono i più pagati tra tutti quelli dell’Unione. Il turismo occupa quasi quarantamila persone e in quanto a fatturato supera l’industria. L’elevata densità di popolazione gioca un ruolo molto importante per questo nostro reportage in quanto nello stato sono presenti numerose città capaci di attrarre gli investimenti di chi è interessato a creare una franchigia per la Division 3.

In primis la capitale Providence, città di quasi centottantamila abitanti la cui area metropolitana, con un milione e seicentomila abitanti, è trentottesima nella nazione. La città è sede di numerose aziende tra le maggiori degli Stati Uniti ed ospita il quartier generale della Citizens Financial Group, tra i primi cinquanta istituti di credito degli Usa. Lo sport è essenzialmente rappresentato dalle tre compagini universitarie presenti nell’area urbana: Brown University, Providence College e University of Rhode Island. Esistono due club di rugby e i Providence Bruins, franchigia dell’America Hockey League.

Pawtucket, quarta città dello Stato per abitanti, circa 72mila, è stata  un importante centro dell’industria tessile nel corso della prima rivoluzione industriale. Oggi continua questa tradizione, seppur in maniera ridotta, mediante fabbriche produttrici di oggetti particolari in merletto. Importante è anche il settore orafo. La città è famosa per aver ospitato il più lungo incontro di baseball nella storia, al McCoy Stadium, nel 1981, furono disputati ben trentatré inning. La franchigia che la rappresenta è la Pawtucket Red Sox, affiliata all’omonima squadra di Boston della Major League.

Altre città  interessanti sono Warwick, ottantaduemila abitanti e Cranston, ottantamila, comprese nell’area metropolitana di Providence. Da segnalare anche East Providence, quarantasettemila abitanti.

Vermont

E’ lo stato di Bernie Sanders, lo sfidante di Hillary Clinton nelle primarie democratiche per le presidenziali 2016, 45esimo per superficie e 49esimo per popolazione, circa seicentomila abitanti. Soprannominato “The Green Mountain State“, è 52esimo per contributo al pil americano e ventesimo per reddito procapite. La sua economia è stata recentemente definita “stagnante”, ma il suo tasso di disoccupazione è tra i più bassi della nazione e vi sono settori in cui il piccolo stato eccelle come la produzione di sciroppo d’acero. Il Vermont è stato inoltre capace di creare un proprio brand la cui qualità dei prodotti è riconosciuta internazionalmente soprattutto nell’ambito caseario e dei derivati del latte grazie alla presenza di numerose fattorie per l’allevamento di bovini, ma anche nella produzione di prodotti da forno, birra e di tavole da snowboard, nonché nel settore giocattoli con la famosissima Vermont Teddy Bear Company.

La città interessante in ottica USL D3 è Burlington, quarantamila abitanti, 214mila nell’area metropolitana, nel 2011 contava il sesto tasso di disoccupazione più basso tra tutte le aree metropolitane degli Stati Uniti al 4,8%, dati di settembre 2017 lo indicano al 2,6%. L’economia cittadina è incentrata essenzialmente sui servizi. A livello sportivo può contare su una squadra di Minor League, i Vermont Lake Monsters con tre titoli di lega e ben otto di division e soprattutto sulle compagini sportive dell’University of Vermont che è l’ente con il maggior numero di occupati dell’area cittadina. A rappresentarla i Vermont Catamounts con una squadra di calcio maschile nel campionato NCAA. Anche per Burlington potrebbe valere il discorso di Portland, la vicinanza e le assonanze con il Quebec la renderebbero appetibile, oltre che per la nuova D3, anche per una esotica esperienza in CPL.


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