Addio NASL, Commisso non ci sta: è guerra aperta
Se prima era una rotta di collisione, da ieri è una guerra aperta. Il generale è Rocco Commisso, proprietario italoamericano dei NY Cosmos, il nemico è la federcalcio americana, la USSF.
Dallo scorso settembre, mese in cui alla NASL (di cui i Cosmos e Commisso sono l’epicentro) è stato rifiutato il mantenimento di Division 2, la stessa lega e Commisso hanno apertamente accusato la USSF – allora sotto la leadership di Sunil Gulati – di servire come “cane da guardia della MLS” per usare l’espressione evocata da Commisso nel corso di una conferenza stampa.
“Non sono pentito di avere investito nei Cosmos, anche se mi è costato 18 milioni di dollari” ha spiegato l’imprenditore visibilmente contrariato dallo scenario in cui si muove. Ha poi ricordato che la USSF opera contro gli interessi del calcio: “Il budget per i giocatori di una squadra USL è 400 mila dollari, l’anno scorso uno solo dei miei giocatori prendeva 400 mila dollari. Eppure la USL ha avuto assegnato il titolo di Division 2, mentre a noi chiedono stadi con 7 mila posti. Ligue 1, Liga, Bundesliga, Premier e Serie A operano su un territorio che ha lo stesso numero di abitanti degli Stati Uniti, ma la MLS fattura quanto il Barcellona”.
Le affermazioni di Commisso hanno uno scenario di fondo: la USSF avrebbe perduto il ruolo di regolamentare imparzialmente il mondo del calcio americano per favorire invece la produttività finanziaria ed il potere della MLS e proteggerla da leghe ambiziose, come la NASL. “Ma vincere sei partite negli ultimi 85 anni di campionati mondiali non rende fieri di nulla” ha affermato, nel criticare la gestione del calcio di base e della Nazionale.
Criticato anche il rapporto fra USSF e SUM (Soccer United Marketing), il braccio del marketing del calcio professionistico Usa: “L’accordo con SUM non dovrebbe esistere, ed il favoritismo nei riguardi della Major League dovrebbe finire”.
Hope Solo, ex portiere della Nazionale e uno degli otto candidati alla successione di Gulati, nella sua recente denuncia al comitato olimpico contro la USSF ha espressamente indicato come antieconomico l’avere affidato a SUM i diritti Tv di MLS e Nazionale in un pacchetto unico, considerato il modesto interesse televisivo del campionato americano, e quello invece enorme generato dalle nazionali femminile e maschile.
Le parole e le azioni legali di NASL e Commisso sottintendono dubbi sull’integrità morale dell’operato della USSF. Ancora Hope Solo, ha messo in evidenza che Gulati abbia svolto delle consulenze retribuite per il gruppo che possiede i Patriots, lo stesso che gestisce la formazione di calcio di Boston, i New England Revolution: “Gulati non dovrebbe essere quello che comanda” ha detto Commisso riferendosi al suo ruolo di presidente del comitato per l’assegnazione del Mondiali 2026, sebbene lo stesso propriertario dei Cosmos si direbbe “scioccato se gli Usa perdessero il duello contro il Marocco”.
“Il modo in cui fanno affari è che tu ti prendi cura di me, ed io di te” ha continuato, nell’accusare Steve Malik, proprietario di North Carolina, di aver giocato un doppio ruolo. Spostando prima la squadra dalla NASL alla USL, facendo poi richiesta di adesione alla MLS, acquistando un club femminile, ed infine offrendo lo stadio per gli incontri delle nazionali femminili (Corea del Sud) e maschile (Paraguay). Poi è stato nominato nel consiglio d’amministrazione USSF, mossa che Commisso giudica “uno sdebitamento” della federcalcio nei confronti di Malik.
Allo stato attuale, la NASL ha perduto le due prime tappe giudiziarie contro la USSF, mentre ha aperto un suppletivo contenzioso contro tutti i componenti (tranne uno) del consiglio federale. Oggi si ritrova con quattro società di cui tre (Cosmos, Miami e Jacksonville) costrette ad iscrivere la squadra-2 nella NPSL.
Le azioni legali proseguirano mentre Commisso ha ipotizzato la nascita di una nuova lega per la prossima stagione. Quando gli è stato chiesto perché non abbia cercato di integrarsi con altre leghe, Commisso è stato poco tenero col giornalista di turno: “Mi dica quante società di MLS hanno avuto giocatori del calibro di Neeskens, Beckenbauer, Pelè e Chinaglia nella stessa formazione. E io dovrei fare un campionato di Division 4 e portare i Cosmos a giocare sui campi di quartiere?”.
Commisso, uomo d’immediato impatto e spiccata personalità (originario di Marina di Gioiosa Jonica) è emigrato a 12 anni nel Bronx nel 1956 per seguire il padre falegname. Oggi è uno degli uomini più facoltosi d’America, a capo com’è di Mediacom Cable Company, azienda con 4.600 dipendenti valutata da Forbes 4.5 miliardi di dollari. Ed è anche l’imprenditore italoamericano più appassionato ed impegnato nel mondo del soccer. Ha salvato i Cosmos dalla bancarotta alla vigilia di Capodanno del 2016.
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