Cinque italiani per la MLS

La sessione invernale del calciomercato è terminata. La porta dell’hotel Melià di Milano, la più famosa d’Italia dopo quella rossa del Grande Fratello, si è chiusa e al suo interno ha racchiuso i sogni di gloria dei club del nostro calcio. Almeno in entrata. Perché se i vari Pastore, Deulofeu e Politano — per citare alcuni protagonisti dei titoloni di mercato dell’ultimo mese — resteranno semplici e costose ipotesi, in uscita ci sono ancora delle possibilità per i calciatori italiani. E la Major League Soccer (MLS) è una di quelle.

Stiamo parlando di un campionato in grande crescita dentro e fuori dal campo. Lo dimostrano i numeri, lo supportano i fatti e nel 2018 il volo Oltreoceano è diventato un’ipotesi che anche grandi campioni come Ibrahimovic stanno prendendo in seria considerazione. Ibra però sarebbe un’eccezione.

Il tempo dei fuoriclasse a fine carriera che vanno a svernare negli Stati Uniti è finito. Tolta qualche naturale eccezione a conferma della nuova “regola” come sarebbe appunto Ibrahimovic, un investimento non solo tecnico ma anche di immagine e marketing, in un campionato giovane ma ambizioso come la MLS non c’è più spazio per i vari Pirlo, Lampard, Henry, Drogba e compagnia bella. E’ cambiata la sinfonia, la prospettiva e anche la strategia.

“Colpa” di Giovinco e del suo approccio alla Major League Soccer. Un talento indiscusso con ancora tanta fame e l’età dalla sua: 28 anni massimo e tanta qualità. Questo è il nuovo target in MLS, ma a prezzi contenuti per rientrare nei parametri del Salary Cap.

Anche nel 2018, e per molto altro tempo ancora, sarà proprio questo il limite delle trattative sull’asse calciatori italiani-MLS. Soprattutto nel range di età fino ai 28–30 anni, come limite massimo in casi eccezionali. Facciamo chiarezza.

In MLS vige il Salary Cap, ossia ogni squadra ha un limite fissato di spesa per gli ingaggi con cui deve pagare l’intera rosa. Nel 2017 era fissato a 3,845 milioni di dollari con un massimale al giocatore di 480mila dollari. Ci sono due modi per alzare questa quota: uno è l’utilizzo di denaro ricavato dalle cessioni (GAM) e l’altro sono i Designated Player (DP) come Giovinco, massimo tre per squadra. Questi giocatori percepiscono milioni di dollari di stipendio, ma nel bilancio del Salary Cap contano solo per 480mila dollari.

E qui sta la difficoltà nel trattare con giocatori del campionato italiano che, a 28 anni o giù di lì, dovrebbero accettare un ridimensionamento dello stipendio netto per supportare una scelta di vita, oppure trovare una società interessata a spendere uno slot da DP per loro.

Nonostante tutto questo, i contatti con le squadre italiane per qualche talento nostrano non mancano, che siano fattibili o meno. In quest’articolo proveremo a immaginare cinque giocatori italiani che potrebbero accettare un’avventura in MLS, che sia negli Stati Uniti o in Canada dove, tra Montreal e Toronto, la comunità italiana è tra le più grosse al mondo.

Riccardo Saponara
Sarebbe un’operazione Giovinco 2.0. Il talento di Forlì fatica a imporsi in Italia, complici alcuni guai fisici. Con le poche presenze nella prima parte dell’anno a Firenze, il trequartista potrebbe seriamente pensare agli States come treno per rilanciarsi. Le strade ci sono a partire dall’agenzia che lo rappresenta che è la stessa di Andrea Pirlo. Tra le destinazioni il New York City Football Club potrebbe esaltare il suo gioco e farlo crescere vicino al maestro Villa, contando su coach Vieira, che è reduce da una visita a Castelvolturno per apprendere da mister Sarri, l’allenatore con cui ad Empoli Saponara ha avuto il suo miglior periodo.

Claudio Marchisio
I contatti esplorativi ci sono già stati con Toronto FC di Giovinco che si è dimostrato interessato al centrocampista bianconero. Il “limite” di età verrebbe sforato, ma per un giocatore della qualità di Marchisio le società MLS sono anche disposte a chiudere un occhio. I dubbi, semmai, riguardano la tenuta fisica del centrocampista che anche quest’anno ha visto poco il campo con la maglia della Juventus. In un campionato meno tattico come la Major League Soccer, ma decisamente più fisico rispetto alla Serie A, è un fattore da studiare con attenzione. Soprattutto dovendo spendere un posto da DP con relative cifre.

Mario Balotelli
Quando si parla di mete esotiche e contratti a diversi zeri, il nome di Mario Balotelli non manca mai. SuperMario sarebbe il personaggio perfetto per diverse squadre MLS: dentro e fuori dal campo, l’attaccante attirerebbe l’attenzione sul campionato di media di tutto il mondo, specialmente italiani e inglesi. Per altro, sarebbe ancora in età per essere decisivo sul campo in un campionato in cui la fase difensiva è ancora abbastanza allegra. Se si trasferisse con la giusta mentalità e professionalità, magari approfittando dei contatti tra Raiola e la MLS per l’affare Ibrahimovic, garantirebbe più di 20 gol a campionato e prenderebbe il testimone da Giovinco delle polemiche sulle convocazioni della Nazionale. Meta? Un luogo glamour, ovviamente. Los Angeles, che sia LAFC o Galaxy, ma anche New York City non sarebbe male, in attesa del Miami di Beckham (dal 2020). Toronto FC è la squadra più ricca, ma una figura come Balotelli non rientra nei piani tecnici.

Mattia Destro
Qui andiamo sul sicuro e trattandosi di un giocatore del Bologna, l’eventuale meta in MLS non potrebbe essere che il Montreal Impact di Joey Saputo. L’asse è caldo, come dimostra il recente scambio tra Dzemaili e Taider, ma anche le trattative riguardanti Boldor e Paz. Per rivitalizzare una carriera partita con ben altre prospettive e rallentata dal rendimento negativo con Roma e Milan, Destro potrebbe decidere di diventare protagonista assoluto in un campionato emergente. Una scelta alla Giovinco, in un ambiente italianizzato che lo accoglierebbe a braccia aperte e senza quella pressione che l’attaccante sembra soffrire molto. Anche per lui sarebbe una scelta da una ventina di gol a stagione. Per Saputo cambierebbe poco: il portafoglio è sempre lo stesso.

Daniele De Rossi
Finiamo con l’eccezione alla regola di cui abbiamo parlato. Per il capitano della Roma la scelta di fare un’esperienza in Nord America sarebbe l’ultima della carriera. Esperienza al servizio della squadra, dei compagni e del campionato. Come Pirlo per il New York City e proprio nella Grande Mela il futuro di De Rossi sarebbe il più indicato. Anche se i contatti del presidente della Roma, Pallotta, lo porterebbero più verso i New England Revolution, il richiamo di NY avrebbe certo più appeal. Un dubbio riguarda la presenza di Vieira come coach, uno dei “nuovi” in MLS che sta cercando di costruire qualcosa di nuovo anche tra i giovani. Dopo aver (giustamente) panchinato Pirlo, potrebbe fare altrettanto con il romanista.

Insomma, le suggestioni così come le difficoltà non mancano. In MLS siamo ancora a uno stadio più complicato per fare mercato, con il range di scelta limitato — e non poco — dai budget a disposizione e dalla voglia di crescere con giocatori di talento ma giovani. Ecco perché l’identikit può ancora essere esteso anche ai migliori talenti della nostra Serie B. Giocatori che, per visibilità e competitività, potrebbero solo fare un salto in avanti nella carriera unendoci una scelta di vita importante.

(articolo scritto dal nostro Max Cristina per CrampiSportivi.it)


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