L’importanza degli Homegrown players in MLS

Durante la presentazione del futuro team MLS a Miami, David Beckham ha chiaramente detto che oltre a DP europei di un certo livello la squadra punterà sulla crescita del proprio vivaio e dei ragazzi che fanno parte del proprio territorio. Questi ultimi, gli Homegrown players, sono stati un ottimo trampolino di lancio per tanti calciatori.

Alcuni di loro hanno pure fatto le fortune dei clubs. Tra i più noti ricordiamo Lima, Trapp, Fagundez ed Adams. Se a detta di molti la migliore “cantera” è quella dei Real Salt Lake con un centro giovanile all’avanguardia e una squadra in USL che gioca da protagonista, vediamo quali teams MLS puntano di più sugli Homegrown players.

Con 10 Homegrown players la prima della lista è Dallas che ha in Kellyn Acosta il suo miglior prodotto. Con 9 abbiamo i NYRB che in questi anni hanno fatto esordire tanti calciatori bravi come Davis, Lade, Adam, Muyl, ed in questa finestra di mercato è arrivato pure Redding.

Con 7 Homegrown players abbiamo tre teams. Montreal, RSL e Toronto. Essendo solo 3 squadre canadesi in MLS si attirano facilmente i loro talenti. Ricordiamo Tabla e Delgado.

Nella preparazione della MLS 2018 è molto attiva Philadelphia che sta puntando forte su di loro per il nuovo roster e per la sua affiliata in USL. Jones e McKenzie sono gli esempi. Chi invece ha investito poco sono i NYCFC con il solo Sand (U. 17), Houston ed Orlando.

Curioso il caso dei Los Angeles Galaxy con solo tre calciatori (Lassiter, Arellano e Jemieson IV). Hanno un ottimo settore giovanile ma ancora puntano poco su di loro. Ma si sa, sono scelte di mercato ed avere nomi altisonanti in squadra fa vendere più magliette.


 

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