USL, promozioni e retrocessioni in vista

La United Soccer League (USL) è da dicembre la sola lega statunitense ad essere provvista del titolo di Division 2 dopo il recente ritiro dell’analogo status alla NASL, tutt’ora in attesa della sentenza d’appello intentata contro la federazione (Ussf) per antitrust.

Di recente, il commissioner della USL, Jack Edwards, ha reso noti i programmi della lega nel corso della convention federale di Philadelphia. L’aspetto intrigante riguarda l’idea di introdurre il concetto di promozione-retrocessione, considerato che il campionato USL dal 2019 si articolerà su due livelli. “Il board ha interesse ad approfondire l’argomento” ha dichiarato Edwards al Philadelphia Enquirer. Il commissioner ha annunciato infatti la creazione della USL Division 3, una sorta di Serie B interna alla lega, le cui 10-12 squadre saranno rivelate a breve, mentre il campionato da quest’anno sarà formato da 33 club, inclusi Indy Eleven e North Carolina FC, appena fuoriuscite dalla NASL. “Ci vorrà del tempo per assicurarci la qualità della Division 3, ovvero proprietari affidabili, stadi dalle dimensioni appropriate e squadre competitive che siano allineate con la Division 2. Se alla resa dei conti l’intera struttura si prestasse, sarà assolutamente una possibilità” ha dichiarato, riferendosi a quella di introdurre il sistema di promozione in vigore ovunque al mondo, tranne che negli Usa.

La United Soccer League controlla inoltre l’amatoriale Premier Development League (PDL), ed Edwards ha anticipato che esiste “uno sforzo reale per l’integrazione complessiva”, il che potrebbe generare un campionato a tre livelli. Dal South Georgia è tra l’altro giunto il nome della prima formazione che farà parte della USL Division 3, Tormenta FC, che nel 2018 si preparerà attraverso la disputa della stessa PDL. Darin e Netra Van Tassell, i due proprietari di maggioranza, hanno anche annunciato l’intenzione di costruire un impianto per solo calcio da 5 mila posti a Statesboro.

In merito alla perdita di Orlando e Vancouver, Edwards ha spiegato: “Ogni società ha il suo progetto. Alcune vogliono inserire la seconda squadra nel campionato più competitivo possibile, altre hanno a che fare con giocatori sempre più giovani, di 16-17 anni, in alcuni casi di 15, e per loro la USL non è la scelta adatta. Ora cominciamo ad offrire opzioni supplementari, come quella del campionato superiore, dei club che derivano dall’espansione, e dal 2019 anche del secondo livello”. Vancouver, ha spiegato Edwards, s’è ritirata per l’impossibilità di adattare lo stadio ai requisiti di Division 2, e che la società canadese pensa piuttosto ad affiliarsi con Fresno. La scelta di una partnership sarebbe considerata anche da Orlando.


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