MLS SuperDraft: quanto serve davvero?

La stagione 2018 della MLS è pronta a cominciare. Tra una presentazione di un kit e l’altra, le preseason in arrivo e l’MLS Player Combine svoltosi a Orlando, con il SuperDraft (cos’è e come funziona) la nuova annata entra nel vivo. Per questa stagione si terrà a Philadelphia il 19 gennaio, con la novità del Los Angeles FC che – salvo trade dell’ultimo minuto – avrà la prima scelta assoluta tra i migliori giovani prodotti dalla NCAA, il campionato collegiale americano, e non solo. Giovani si fa per dire: nella nostra concezione calcistica i ragazzi draftati arrivano già tardi al grande calcio, e proprio per questo ci siamo chiesti quanto serva davvero alle franchigie MLS il SuperDraft.

La risposta è: poco. Innanzitutto perché non tutti i giocatori draftati entrano di diritto nel roster iscritto alla MLS dalle società, ma i ragazzi chiamati si uniranno al gruppo per conquistarsi il contratto e la permanenza nel roster. Poi perché il minutaggio e l’impatto dei talentini nel corso degli anni sta via via diminuendo ed incide in maniera marginale alle strategie di mercato delle franchigie. (nella foto principale, Jeremy Ebobisse, uno dei maggiori prospetti nel 2017, draftato dai Timbers e caduto nel dimenticatoio).

Dei giocatori presenti nei vari rosters con dati aggiornati al 1 gennaio 2018 arrivati in MLS da squadre Nordamericane, meno del 50% sono passati dal SuperDraft: 144 su 289.
Di questi 144 selezionati negli anni al SuperDraft
– 139 arrivano dai college
– 3 dalla USA Under 17
– 1 NASL
– 1 League One Ontario

Dati che sono peggiorati notevolmente negli ultimi tre anni, inversamente proporzionali alla crescita a livello globale della MLS. Di tutti i giocatori selezionati negli ultimi tre SuperDraft, dal 2015 in poi, meno di un quarto gioca ancora in MLS.

Inoltre, i più grandi prospetti pescati negli ultimi SuperDraft non sono americani salvo qualche eccezione. Nel 2015 toccò a Larin, canadese; poi a Harrison nel 2016, inglese; infine Gressel nel 2017, tedesco. E i dati parlano chiaro: gli under 22 nordamericani in MLS sono solo il 2% del totale dei calciatori. Un trend destinato a peggiorare, considerando che con l’attuale formula i migliori giocatori dei college riescono ad arrivare in MLS attorno ai 23-24 anni. Troppo tardi.

Ecco cosa ne pensano i tifosi americani


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