Football Manager Mobile 2018: finalmente la MLS

È il gioco di gran lunga migliore per quanto riguarda le simulazioni di gestione delle società calcistiche, da anni sulla breccia dell’onda e con un database così ricco da essere diventato uno strumento utilizzato anche nella realtà.

Stiamo parlando di Football Manager, il celebre titolo di Sports Interactive e Sega con il quale migliaia di aspiranti allenatori “da scrivania” hanno trascorso e trascorrono le loro notti magiche inseguendo una Champions virtuale.

Da qualche tempo oltre alla versione pc è disponibile per smartphone e tablet la versione semplificata Mobile, con una simulazione di partite più semplice e minori opzioni manageriali, fatta apposta per una carriera da svolgersi nei momenti di pausa.

Proprio riguardo a FM Mobile la gradita novità per tutti gli amanti del calcio Made in Usa è la presenza nel titolo 2018 delle squadre statunitensi e in particolare della Major League Soccer, unica lega giocabile nonostante siano presenti nella modalità database numerose squadre delle varie divisioni.

Ho voluto sperimentare la novità iniziando la carriera con il Montreal Impact, impostando l’inizio della stagione da gennaio 2017 con il database però aggiornato a questo novembre. Di conseguenza giocatori come Patrice Bernier e Andrea Pirlo si sono già ritirati dall’attività agonistica.

Essendo una versione mobile rispetto al gioco per il pc le regole sono ridotte anche per la Mls; niente limite agli ingaggi, nessun designated player esplicito ma comunque un tetto di acquisti e stipendi moderati. La simulazione offre una solida coerenza con la realtà infatti, appena sedutomi sulla panchina, il mio staff tecnico mi fa sapere che tra i problemi degli Impact c’è l’età avanzata della rosa, uno dei motivi nella realtà che ha portato ai mancati play off da parte dei fleur-de-lys rispetto alla finale Conference del 2016.

In seconda battuta la difficoltà del campionato americano la si tocca profondamente. Sono partito con un 4-2-3-1 di “bielliana” memoria ma passo quasi subito ad un 4-3-3 più incisivo e coprente. Il primo mercato lo fondo sul mio amore per gli italiani all’estero e quindi subito in rosa Davide Lanzafame dall’Honved e la promettente ala destra del Foggia classe ’91 Cosimo Chiricò (nella foto).

Risultato una ennesima aderenza con un campionato non proprio semplice. Il trentenne ex Juve e Palermo stenta a partire, anche a causa di un utilizzo sbagliato da parte mia, così come Chiricò ma nel giro di qualche mese e grazie al cambio di modulo il secondo diventa titolare inamovibile e il primo decisivo subentrante che segna a pochi minuti dall’ingresso in campo aggiustando non poche partite.

E qui il fattore spettacolo, affidandomi al dogma italiano della concretezza il mio staff mi rimprovera di segnare poco, divento più offensivo e i risultati si vedono nonostante nella Major League sia davvero difficile non riuscire ad incassare goal, cosa che a un italiano come me, seppur grande ammiratore di Rafa Benitez, davvero non va giù anche quando si vince con bastanti reti di scarto.

Un’ultima analisi è il fattore trasferta. Le grandi distanze geografiche e le differenze di fuso orario costringono i giocatori al tour de force di tre trasferte consecutive, un vero rischio per la classifica e non è facile fare il filotto di punti quando si giocano le tre in casa di fila.

Ultime considerazioni per gli amanti degli Impact: occhio alla crescita di Jackson-Hamel e Piette, alla costanza di Bernardello, alla grinta di Donadel, alla sicurezza di Bush e alla classe di Blerim Dzemaili, Ignacio Piatti e Laurent Ciman. Per Remi Garde invece consigli per gli acquisti sulla sponda offensiva: Ezequiel Rescaldani, costante e prolifico da prima punta che agisce come trequartista.


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