Futuro NASL: scende in campo la politica, ma c’è pessimismo

“Ditemi in quale federazione al mondo viene retrocessa non una squadra, ma un’intera lega. E cosa dire di quella stessa federazione, che ambisce ad ospitare i Mondiali del 2026, e che nel frattempo fa scomparire un campionato, anziché lavorare per la promozione del calcio”. È la sintesi della frustrazione con cui Joe Barone, dirigente dei New York Cosmos, valuta il doloroso processo giudiziario fra Nasl e Ussf, che è prossimo a conoscere il suo epilogo. Il tutto alla vigilia dell’ultima gara del campionato, la finalissima NASL persa dai Cosmos in casa dei San Francisco Deltas.

La U.S. Court of Appeals for the Second Circuit a giorni esaminerà l’appello presentato dalla Nasl ad inizio settimana. La decisione rivestirà un impatto decisivo sull’esistenza della North American Soccer League. Non per nulla, proprietari, dirigenti, giocatori e staff dei suoi club sono in ansia, sebbene non sia così semplice pensare che un’intera lega possa soccombere e non trovare strade negoziali. Se quella di fuoriuscire dalla federazione appare molto complessa, di fatto al momento la Nasl sta cercando di rinforzare i ranghi e raggiungere il minimo di squadre imposto, dodici. Esiste infatti un primo impegno di sei formazioni della National Premier Soccer League, interessate ad aderire. Questo grazie allo stesso Barone, chairman della Npsl (National Premier Soccer League), lega semi professionisttica (vi fanno parte anche Brooklyn Italians e i NY Cosmos-2) che vanta alcuni centri pronti al salto di categoria.

Con il dovuto riguardo per le future società che intendono restare o iscriversi, i tifosi, mondo del calcio internazionale e non solo, hanno un particolare riguardo per i New York Cosmos. Ciò non solo per la storia del club – di gran lunga quello statunitense più popolare al mondo – ma soprattutto per l’avvento della proprietà-Commisso, che ha conferito ai Cosmos uno status potenziale da Major League Soccer. Commisso, uomo di calcio, business man e uomo di finanza, non solo ha dalla sua il carisma, ma anche i mezzi finanziari per trascinare Cosmos e Lega verso i piani alti del calcio americano. Insomma, è un’aggiunta significativa al mondo del calcio statunitense.

Ecco perché non sorprendono i messaggi generati indirettamente dalla sentenza del giudice Brodie che hanno raggiunto la scrivania di Sunil Gulati, presidente della federazione Usa: “La esorto a mantenere Cosmos e NASL in Division 2 in modo da poter essere uno dei caposaldi di New York”, scrive il leader dei democratici a Washington, senatore Chuck Schumer. Il quale segnala “che i Cosmos hanno attirato migliaia di tifosi a Coney Island, estendendone la stagione oltre i tradizionali mesi estivi”, con beneficio di tutte le attività commerciali elencate dallo stesso senatore newyorkese. La lettera di uno dei politici di assoluto livello nazionale, non è un buon segnale per Gulati che non ha interesse ad essere ancor più sotto osservazione, dopo la clamorosa mancata qualificazione della nazionale Usa ai Mondiali di Russia.

Peter Abbate, deputato statale ad Albany, scrive: “I Cosmos danno impiego a numerose persone, creano opportunità di lavoro e si stanno mettendo a disposizione della comunità, oltre ad avere una consolidata ed appassionata base di tifosi nei cinque quartieri”. La sua collega e politico di Brooklyn, Pamela Harris, aggiunge: “La decisione di retrocedere la Nasl, avrà un reverbero su Coney Island. Ma a soffrirne non saranno solo squadre e lega, prima di tutto i tifosi, che hanno potuto sostenere la squadra e lo stesso sport del calcio”. Analogo tenore posseggono le lettere della Alliance for Coney Island, della senatrice statale Diane Savino, del consigliere comunale Mark Treyger, quella dei suoi colleghi Chaim Deutsch e Vincent Gentile, e della Brooklyn Chamber of Commerce.

Joe Barone, che ai Cosmos è anche braccio destro di Commisso, sintetizza perché la Division 2 sia la possibilità per la sopravvivenza della Nasl: “Division 3 non rappresenterebbe un’opzione realistica per diversi motivi. Innanzitutto, la perdita degli sponsor primari, ma anche di un partner di livello nazionale per i diritti Tv, la retrocessione dei nostri club nel ranking della US Open Cup, le difficoltà di ingaggiare giocatori di alto livello tecnico e d’immagine, e la complessiva perdita di valore che soffrirebbe la lega. Del resto, alla Nasl hanno già aderito due nuove società, San Diego ed Orange County,CA, mentre c’è da considerare che la lega è in avanzate trattative con club di Boca Raton, Detroit, Hartford, Boston, Virginia Beach e New Orleans”.

DENTRO L’APPELLO – Venerdì 3 novembre, il giudice della U.S. Eastern District Court, Margo Brodie, ha negato alla Nasl l’ingiunzione preliminare al mantenimento dello status di Division 2, privo del quale la Nasl non intende continuare l’attività. Nella motivazione della sentenza, il giudice Brodie ha fatto pendere significativamente la bilancia a favore della Nasl, affermando che priva dell’ingiunzione “sarebbe sottoposta alla totale perdita dell’attività” e che le sarebbe virtualmente impossibile trovare investitori di eguale peso in Division 3.

L’aspetto più rilevante, alla luce del quale si rispecchia la sconfitta della stessa Nasl, è che la sentenza attribuisce alla Ussf il potere regolatorio e che, sebbene la stessa federcalcio abbia relegato all’angolo la Nasl, ha il diritto di farlo.

La corte d’Appello rianalizzerà le motivazioni senza valutare la sentenza di primo grado. Per gli amanti delle statistiche, la Nasl ha modeste possibilità di successo se si considera che delle 23 sentenze del giudice Brodie solo quattro sono state capovolte. L’avvocato Nasl, Kessler, di par suo, motiva l’appello affermando che il giudice di primo grado ha trattato la richiesta di ingiunzione preliminare come quella una di ingiunzione mandatoria, mentre la prima ha solo una vita breve. Inoltre, mentre Brodie ha negato il cambiamento della situazione attuale (status quo), Kessler ne cerca la conferma, un elemento che gli osservatori giudicano essenziale per la seconda sentenza.


 

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