NASL, causa alla Federazione: in gioco il proprio futuro
C’è grande attesa a New York sulla decisione del Tribunale di Brooklyn sulla richiesta della NASL di bloccare l’esecutività della decisione della USSF di declassare la lega a Division 3 del soccer americano. Decisione che, se confermata, metterebbe a serio rischio l’esistenza della North American Soccer League.
Questo è solo il primo capitolo di un libro che minaccia di essere lungo e sanguinoso per il futuro del calcio negli Stati Uniti. Una sfida legale seria, impugnata con tutta la determinazione del caso da parte della NASL, che ha tutti i connotati per diventare un botta e risposta per vie legali destinato a caratterizzare la scena per i prossimi anni. Insomma, il Tribunale di Brooklyn si esprimerà ma nell’attesa del TAS di Losanna e delle rispettive contromosse, nessuna decisione è da prendere per definitiva. Proviamo, nel limite delle nostre possibilità da migliaia di chilometri di distanza, a disegnare lo scenario che si è creato al di sotto della Major League Soccer.
La NASL ha fatto causa alla USSF (federazione calcistica americana) per violazione della legge antitrust spiegando la decisione come fondamentale per la propria sopravvivenza. Secondo la NASL e i suoi legali, la federazione americana ha infranto le regole insistendo sulla cospirazione MLS-Soccer United Marketing-USL che non ha permesso alla NASL di competere secondo le leggi di mercato per la posizione di Division 1. Inoltre la NASL sostiene che la decisione arbitraria della USSF di retrocederla a Division 3 sia stata illegale, atta a favorire la posizione della USL, affiliata della MLS. Insomma, la NASL sostiene di essere stata fatta fuori deliberatamente. Per questo la lega ha chiesto alla US District Court di bloccare questa “retrocessione” e inoltre di bloccare in maniera permanente la possibilità alla USSF di classificare il calcio americano secondo Division.
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Perdendo questa guerra, la NASL ha avvertito della possibilità di cessare le operazioni tirando in ballo così la situazione dei tifosi, reali vittime della questione, che vedrebbero ridursi la possibilità di scelta immediata di una squadra da supportare. Ma è solo l’inizio.
1 – LA NASL SI DICE VITTIMA DI UNA COSPIRAZIONE
La prima affermazione della NASL, forse quella più importante, riguarda la presunta cospirazione di cui la lega è stata vittima. Con il modus operandi della USSF, atta a favorire la Major League Soccer come Division 1 e la USL come unica Division 2, secondo l’accusa è stata violata la legge antitrust. Così facendo la NASL sarebbe stata impossibilitata di competere per gli status più elevati e in un sistema chiuso i prezzi sono restati più alti, con una minor scelta del prodotto calcio e un marketplace diminuito. La NASL dice che è stata impossibilitata dalla USSF nel competere allo stato di Division 1 prima, e di Division 2 contro la USL poi.
Senza la NASL si parlerà di monopolio nei due livelli calcistici e così restando, sostiene la NASL, le due leghe saranno meno incentivate a migliorare il prodotto calcio e a investire nella crescita dello stesso. Inoltre, MLS e USL potrebbero alzare i prezzi a piacimento e pagare meno i giocatori.
2 – MLS-USL: MONOPOLIO O LEGA EFFICIENTE?
Un tasto importante su cui la NASL è passata all’attacco è proprio questo presunto monopolio creato dalla USSF tra MLS e USL. La NASL insiste di essere stata penalizzata e distrutta dalla USSF nel suo tentativo di crescita. La possibilità che la NASL dimostri l’effettivo monopolio di MLS e USL sui due livelli calcistici, dipende dall’analisi della crescita di queste ultime. Se la MLS dimostrerà di essere arrivata al pieno controllo del professionismo calcistico per meriti proprio e grazie alla propria efficienza, per la NASL sarà molto più difficile provare l’esistenza di un monopolio illegale.
3 – IL RUOLO DELLA FIFA
La NASL è membro della USSF e la USSF fa parte della FIFA. Quest’ultima per entrare in gioco nelle dispute tra leghe, clubs, giocatori etc… chiede che sulla diatriba ci sia prima una espressione arbitraria locale. In pratica alla FIFA ci si può rivolgere solo in seguito a una sentenza per fare ricorso tramite il TAS di Losanna.
4 – KESSLER, AVVOCATO DELLA NASL: UNA SCELTA DI FORZA
Assumendo Jeffrey Kessler, la NASL ha mandato un messaggio d’intenti forte e chiaro alla USSF sulla volontà di andare per le lunghe se necessario. Kessler, uno degli avvocati sportivi più importanti d’America, ha rappresentato in passato personaggi come Tom Brady ed ha molta familiarità con le questioni legali riguardanti il calcio. In passato ha difeso le posizioni di cinque calciatrici nella loro discriminazione sessuale negli stipendi.
Insomma, uno come Kessler non avrebbe mai accettato l’incarico di difendere la posizione della NASL se non fosse convinto di poter vincere la guerra legale. La sua presenza complica – e di molto – la volontà della USSF di liquidare la pratica velocemente.
5 – QUANTO ANDRA’ AVANTI QUESTA BATTAGLIA?
La questione, come detto, andrà molto per le lunghe. Ma in ballo c’è il futuro della NASL ed è su questo tasto che la lega cercherà di avere un’ingiunzione preliminare il prima possibile che blocchi l’esecutività delle decisioni della USSF, almeno per il 2018. Senza una decisione in tal senso, con la nota presa di posizione di Commisso e dei New York Cosmos di non prendere parte a un campionato D3, la stagione 2018 della NASL sarebbe a forte rischio vista l’impossibilità di firmare nuovi contratti di sponsorizzazione, trattenere o acquistare giocatori, rinnovare l’affitto dello stadio etc.
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