“Fusione NASL-USL impossibile. Il sistema MLS è corrotto”

Il 31 ottobre sarà un giorno importante per il futuro del soccer americano. Il tribunale di Brooklyn si esprimerà sul ricorso presentato dalla NASL circa il declassamento della lega a D3 della piramide calcistica. Un’azione che potrebbe anche decretare la fine della NASL come la conosciamo, con il patron dei NY Cosmos Rocco Commisso pronto a dare battaglia e quello del Miami FC, Riccardo Silva, che si è esposto al Tas di Losanna. Le due questioni sono separate, ma per capire qualcosa di più sulla situazione e gli scenari futuri della NASL – che notizia di pochi giorni fa perderà San Francisco Deltas e Edmonton FC – abbiamo intervistato in esclusiva Jason Bruzzichesi, editor di Midfield Press che segue da vicino anche le serie minori statunitensi.

Con che sentimento bisogna approcciarsi al futuro della NASL?
Non sono ottimista. Mi piace e apprezzo la struttura della NASL, ma ci sono dei grossi problemi sul funzionamento dei vari meccanismi, soprattutto se comparato alle altre leghe chiuse. Hanno avuto 7 anni per evolversi, ma sfortunatamente è stato fatto troppo poco per riuscirci.

Quale potrebbe essere un motivo?
Ci sono tanti diversi fattori che hanno inciso, ma a questo punto avrebbe dovuto esserci una visione sul lungo periodo e una serie di obiettivi da raggiungere. Dire “Vogliamo essere la miglior seconda lega”, che tra l’altro è la stessa cosa che dice spesso la USL, non può bastare. Stanno provando a rompere gli schemi e fare qualcosa di diverso in questo Paese, quindi dovrebbero alzare il livello e provare davvero a essere meglio degli altri. Ora come ora, e ancora meno in passato, non è così. Sono speranzoso per il futuro della NASL, ma anche realistico. Se sopravviverà, dovrà cambiare di molto il loro modo di esistere.

Riccardo Silva, presidente del Miami FC, ha fatto causa alla USSF chiedendo alla Fifa di considerare fuorilegge il sistema chiuso del calcio americano, introducendo promozioni e retrocessioni. Cosa ne pensi?
L’azione di Silva è la via più logica per cercare di cambiare le cose nella piramide calcistica americana, che poi in realtà non lo è davvero. E’ un cilindro senza possibilità di muoversi verso l’alto o verso il basso. L’unico modo per farlo è finanziario, se hai un sacco di soldi da spendere puoi letteralmente comprare la tua salita. Questo è esattamente come funziona un sistema corrotto. Chiamatelo come volete – bribes, payoffs, cheating, poaching (tradotto: mazzetta, tangente, bustarella, truffa etc) -, tutto ciò è accettabile in un sistema che non riconosce i successi sul campo, ma a cui interessa soltanto il denaro. La cosa ironica è che di soldi ce ne sono pochi.

In che senso?
La USL (Division 2) ha chiuso un accordo commerciale per la trasmissione delle partite davvero terribile ed è visibile solamente su internet (su Youtube ndr). Non c’è un canale televisivo che trasmetta le partite. La MLS (Division 1) ha un pacchetto con ESPN ma per via di quello deve destreggiarsi con le nazionali. Inoltre ci guadagnano poco e il rating è terribile. Non va tanto meglio alla NASL (D2 per adesso).  Insomma, tutti si danno da fare per un successo illusorio. Silva sta solo dicendo ‘Perché non possiamo guadagnarci sul campo la crescita? Perché ci state costringendo a pensare in piccolo e restare tali?”.

Negli sport americani le leghe sono chiuse: cosa ne pensi del sistema promozioni/retrocessioni?
Come americano ho sempre e solo visto il sistema PRO/REL al di fuori del nostro Paese. Ma concettualmente, adoro l’idea di guadagnare il successo sul campo e punire i fallimenti. Allo stesso tempo credo che sia fondamentale costruire una passione fortissima con la squadra locale. Per far sì che questo accada, deve esserci un modo per la squadra locale di unire il rappresentare la comunità e farci un profitto. Al momento nessuno, salvo pochissimi, sta facendo soldi ai livelli più bassi del calcio, e questo sta distruggendo la crescita di questo sport. E’ colpa della federazione.

Cosa imputi alla USSF?
Sono comodi sui loro guadagni da 100 milioni di dollari che potrebbero essere investiti nello sviluppo del calcio nella comunità, partendo dai campetti per i ragazzini. Questa mancanza di supporto economico ha eroso le fondamenta del gioco e l’unico sistema di promozione-retrocessione riguarda i giocatori. Uno bravo può avere successo con la sua squadra, essere notato dalle divisioni superiori e andare via senza un riconoscimento economico, lasciando anche un buco nel suo club precedente. Così i migliori talenti vanno nelle migliori squadre e c’è un numero limitato di posti disponibili. Con solo 24 squadre al top e 24 posti disponibili, in una nazione da 400 milioni di persone e diciamo 10 milioni di calciatori, vuol dire che solo 576 ragazzi possono avere l’opportunità di avere una carriera nel calcio. Tutto questo facendo finta che i migliori non vadano all’estero attirati da soldi etc…

Qualcuno ha paventato una fusione tra USL e NASL: la ritieni possibile?
Ritengo che sia una cosa impossibile, hanno un modello di business completamente diverso. La NASL è come un ristorante autonomo. Fanno le loro ricette, cucinano il loro cibo, assumono i loro manager, staff e tutta la brigata. La USL è come il McDonalds, prendono il cibo tutti dallo stesso posto, cucinano secondo accordi specifici e sfornano cibo in maniera accettabile. Il problema è che la NASL vuole essere un ristorante stellato, e nella loro mente pensano di esserlo. Ma hanno fallito su tantissimi fronti, servendo i propri piatti solo la metà delle volte. Qualche volta addirittura hanno chiuso prima. Altre volte non aprono proprio. Altre volte ancora hanno un servizio clienti inefficace, o cibo scadente. Ci provano, ma non sono all’altezza troppo spesso. Nel frattempo un nuovo McDonald’s gli ha aperto di fianco e continua a fare il business nel modo giusto, con pulizia, efficienza nonostante non sia propriamente un bene per lo sport. Nessuno considera il MCDonald’s (la USL) altro che cibo scadente che puoi comprare a basso costo. E’ una cosa tipica americana, e non penso che la NASL sarà mai veramente in grado di competere con la USL.

Dall’Italia il modo in cui sta in piedi la NASL è inconcepibile: cosa ne pensi?
La NASL è una buona idea, che non funziona come dovrebbe. Hanno diverse buone intuizioni, ma ognuno pensa a se stesso. E’ una concezione molto capitalista della cosa. Sembra che a ognuno venga data una possibilità, un nuovo modo di fare le cose. Il problema è che non lo fanno bene. Ognuno pensa al proprio successo, ma ci sono un sacco di cose che non funzionano. Vuoi per via del favoritismo della USSF a MLS e USL, vuoi per l’incapacità/impossibilità di chiudere accordi commerciali importanti, senza tonnellate di soldi nessun campionato può farsi largo. Ci sono un sacco di motivi per cui la NASL dovrebbe avere successo, ma non ce l’hanno. Qualcuno interno, molti altri esterni. Le uniche persone che soffriranno della chiusura della NASL saranno i tifosi e i giocatori.

Infine, ci siamo incrociati che vivevi a St Petersburg, Florida, casa dei Tampa Bay Rowdies. Cosa pensi del piano di espansione MLS della città? Ce la faranno?
Non ho mai seguito i piani di espansione dei Rowdies in MLS. Non mi interessa del proprietario e non considero la MLS come un calcio pulito. Ora che i Rowdies sono nella USL, con squadre satellite, non sono più interessato a pagare il biglietto per seguirli in questo modo di fare calcio. Tiferò per una squadra locale in NPSL o semmai nella futura NISA che magari avrà la possibilità di scalare la piramide, non darò i miei soldi a un milionario che non sa come spendere i propri denari se non con un altro “giocattolo”.


 

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