Fallimento USA: disastro che parte da lontano

A poche ore dalla clamorosa eliminazione degli USA dai Mondiali in Russia del 2018, senza nemmeno passare dal playoff e in favore di Panama (!) e Honduras, i media statunitensi stanno continuando inesorabili negli inevitabili processi a Bruce Arena e alla USSF.

Il fragore scatenato da questo fondo toccato in Trinidad&Tobago (!!) pressupone una caduta a sorpresa, violenta e inaspettata. Sbagliato, non è così. Certo nella sfida decisiva in cui bastava un pareggio contro la peggior Nazionale dei due gruppi CONCACAF in gioco, nessuno si aspettava la sconfitta. Le contemporanee vittorie di Panama e Honduras hanno fatto il resto. Ma questo crollo ha solo accelerato una caduta che gli USA avevano iniziato ormai da diverso tempo, un “cammino della morte” come lo ha ribattezzato Charles Boehm del sito MLS partito ancora sotto la gestione Klinsmann. Due anni di pochi alti e clamorosi bassi che solo il livello delle avversarie aveva permesso a Bradley e compagni di restare in corsa per un posto al sole.

– GOLD CUP 2015: USA-PANAMA 1-1 (2-3 dcr)
Quella Nazionale subì una doppia onta. Giocando la competizione da detentrice del trofeo, non solo fu eliminata dalla Giamaica in semifinale, ma non arrivò nemmeno sul podio pareggiando contro Panama e perdendo dal dischetto. All’epoca i campanelli d’allarme avrebbero dovuto ricadere sulla scelta della Federazione di confermare Klinsmann alla guida, non considerando finito dopo Brasile 2014 un ciclo che evidentemente aveva dato tutto dentro e fuori dal campo.

MARZO 2016: GUATEMALA-USA 2-0
L’inizio del percorso per andare in Russia lasciava intravedere il disastro che sarebbe stato. La catastrofe sportiva di T&T è stata preceduta dall’incredibile sconfitta in casa del Guatemala, una nazionale che – trascinata da Marco Pappa – è di livello ancora inferiore rispetto all’avversario di ieri. Al ritorno i ragazzi di Klinsmann sistemarono tutto con un 4-0 netto, ma quello fu un segnale chiaro che qualcosa anche a livello mentale, soprattutto in trasferta, non andava.

NOVEMBRE 2016: COSTA RICA-USA 4-0
Dopo questo ko arrivò l’esonero di Jurgen Klinsmann con zero punti raccolti in due partite. La sconfitta interna contro il Messico nella roccaforte Columbus, poi questo poker che a conti fatti ha deciso il futuro della USMNT. La peggior sconfitta di sempre in questa fase delle qualificazioni. La mancanza di cattiveria e di voglia di lottare sono state una costante di questo biennio e il risultato si è visto.

– SETTEMBRE 2017: USA-COSTA RICA 0-2
“Vincere in casa, pareggiare o perdere fuori” è la via per arrivare al Mondiale. Gli Stati Uniti però hanno fallito in questo intento lasciando davanti al proprio pubblico ben 6 punti. La sconfitta della Red Bull Arena firmata dall’attaccante di San Jose, Marco Urena, ha complicato terribilmente la strada della nazionale americana.

OTTOBRE 2017: TRINIDAD&TOBAGO-USA 2-1
Bastava un punto. Un singolo e nemmeno troppo complicato punticino. Invece no, ancora una volta i problemi tattici e soprattutto psicologici hanno fatto la differenza contro i Soca Warriors. In negativo. E allora addio Mondiale.


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