Real Salt Lake, la rinascita passa da coach Petke

Ad essere sincero non ho mai apprezzato il Mike Petke allenatore, forse lo ricordavo ancora con la maglia dei MetroStars (oggi New York Red Bulls). Ricordo ancora quel difensore centrale con il numero 12 sulle spalle non sempre affidabile ma che a modo suo dettava legge con i suoi capelli colorati. A doverla dire tutta quando i Real Salt Lake hanno deciso di affidargli la panchina ho storto ancora di più la bocca.

Il Petke allenatore ha avuto importanti, ma poche, esperienze in panchina. Uno di quegli allenatori che con i Red Bulls curava poco la fase difensiva, come per dire in avanti ho gente come Cahill, BWP ed Henry quindi meglio concentrarsi su quella offensiva. Chiaramente non è stato così ma troppe le sue lacune difensive, che per un ex calciatore è un handicap importante rapportato alla carriera di allenatore.

Un pò, l’ho apprezzato quando ha deciso di scendere di categoria con i Real Monarchs. Giusto fare la sua esperienza in una stagione dove le squadre MLS stavano cambiando, puntando chi più, chi meno, su allenatori con più esperienza. Forse lui stesso si è reso conto di non avere la preparazione tattica di un Curtin o di un Marsch. E pensare che a NY al suo passaggio di testimone in tantissimi tifosi lo hanno appoggiato.

Quest’anno i Real Salt Lake nella scelta dell’allenatore in corsa hanno deciso di puntare su di lui al posto di Jeff Cassar ed i risultati gli stanno dando ragione. Si deve dire pure che Cassar ha svolto un ottimo precampionato e si davano i ragazzi dello Utah nelle prime posizioni. Poi infortuni e cali di condizione hanno fatto il resto.

Petke è stato bravo prendere la squadra per mano e dargli la giusta tranquillità. Spostare Rusnak avanti per un più fisico Mulholland è stata una scelta azzeccata, come quella di puntare sui tanti giovani ricordando che la “cantera” dei Real Salt Lake è una delle più importanti d’America.

I Real Salt Lake stanno, nel frattempo, scalando posizioni su posizioni, possono ambire pure ad un posto tra le prime quattro squadre d’America. I numeri gli danno ragione e poi sia Portland che Seattle hanno vinto le ultime MLS in rimonta. Poi se pure un Thierry Henry (ai tempi di NY) punta su di te, postando parole di fiducia e di stima professionale, allora la strada può essere tranquillamente in discesa.


 

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