MLS, New York City e Pirlo: presente e futuro da decifrare

Dal suo arrivo a New York City Andrea Pirlo ha vissuto sotto i riflettori dei media americani. Meno invadenti e pressanti di quelli italiani, ma non meno esigenti nell’analizzare il rendimento in campo. Se fuori dal terreno di gioco “Il Maestro” è libero di camminare per New York e vivere una vita nella normalità che in Italia e in Europa non gli era concessa, una volta indossata la amata 21 e le scarpe tacchettate, l’obbligo di stupire tutti lo ha sempre accompagnato. E la delusione, va ammesso, sta prendendo il sopravvento sull’entusiamo dei tifosi in azzurro. Il rendimento col City è sempre stato sotto le aspettative e l’ultima vittoria del NYCFC in casa di Columbus Crew con l’ottima prova del suo sostituto Herrera (con tanto di gol) ha riacceso la discussione.

A far discutere è l’approccio alla MLS di Andrea Pirlo. Un uomo-immagine che ha attirato l’attenzione sul campionato nordamericano, ma che allo stesso tempo a differenza di altri campioni come Lampard e, ultimo, Schweinsteiger, non ha raccolto a pieno la sfida. Lo si vede in campo con 1 gol realizzato in tutta la sua avventura (su punizione), ma soprattutto nelle recenti dichiarazioni: “De Rossi è ancora giovane, è presto per venire in America. Può giocare ancora ad alti livelli”. MLS colpita e affondata. E Pirlo può ancora giocare ad alti livelli? Il campo dice di no e lui non fa molto per negare: “Prima o poi penserò anch’io al ritiro – ha commentato a La Partita Perfetta -. Quando non fai più parte dei numeri uno è giusto pensare a fare altro. Ora voglio finire bene al City, ma quando tornerò in Italia studierò per diventare allenatore”.

Sarà, intanto coach Vieira sta studiando un modo per fare a meno del “Maestro” come scelto di fare al MAPFRE Stadium di Columbus con buon risultati: “Contro giocatori veloci e il loro centrocampo, ho scelto un giocatore come Yangel Herrera. Mi serviva più dinamismo difensivo, so cosa può darmi uno e so cosa può darmi Pirlo in questi casi. Ecco perché ho scelto il venezuelano”. Insomma, non sarà il calcio ad alti livelli che si augurava Pirlo, ma il posto fisso il buon Andrea se lo dovrà sudare.


 

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