MLS in pillole: bene Galaxy e Orlando, tonfo NYCFC

Nuovo weekend all’insegna della MLS, ecco quanto accaduto nel corso della week 6, raccontatovi ovviamente in pillole.

LOS ANGELES GALAXY-MONTREAL IMPACT 2-0 (15′ Alessandrini, 74′ J. Jones)
Tutto già visto e già detto. I Los Angeles Galaxy si dimostrano squadra incompleta ma con ottimi singoli come dimostrano le prestazioni sopra la media dei due esterni Romain Alessandrini (3 gol nelle ultime 2 partite) ed Emmanuel Boateng. I Montreal Impact invece continuano ad essere spaventosamente prevedibili in avanti con l’assenza di Ignacio Piatti (problemi all’inguine, si teme una pubalgia) che inizia ad essere parecchio pesante. La gara è tutto sommato controllata dai californiani che però rischiano quando Hassoun Camara decide di esplodere un destro dai 35 m che si stampa sul palo. Un match caratterizzato anche da un episodio controverso cioè l’espulsione ai danni di Marco Donadel; il centrocampista italiano colpisce, in maniera palesemente involontaria, Jermaine Jones che stramazza al suolo dolorante ma viene beccato dalle telecamere mentre “sbircia” l’arbitro nell’attimo in cui estrae il rosso. In settimana la MLS Disciplinary anlizzerà quanto accaduto e vedremo se quest’episodio verrà rivalutato.

CHICAGO FIRE-COLUMBUS CREW 1-0 (22′ Nikolic)
Partita molto tattica al Toyota Park di Chicago. I Columbus Crew giocano forse la peggior partita stagionale a livello tecnico e ciò accade nell’unica partita in cui non scende in campo Federico Higuain vero faro del gioco di coach Berhalter. I Chicago Fire invece sembrano aver trovato la quadra con l’ingresso in campo di Bastian Schweinsteiger il quale ha dato ordine e fiducia a tutti i compagni anche se la difesa resta un punto debole su cui bisogna lavorare. Partita decisa dall’ungherese Nemanja Nikolic che se trova continuità può puntare a quota 20 reti mentre per i Crew da segnalare l’ottimo ingresso di Nico Hansen, prima scelta al Superdraft, che forse meriterebbe anche una chance dal primo minuto.

NEW ENGLAND REVOLUTION-HOUSTON DYNAMO 2-0 (52′ K. Kamara, 72′ Agudelo)
Quanto conta il fattore casa in MLS? La risposta ve la possono dare le due franchigie scese in campo ieri sera al Gillette Stadium. Sia per i NE Revolution che per gli Houston Dynamo il fattore casalingo è determinante, 2 vittorie su 2 per i Revs e 3 su 3 per i Dynamo. Il primo tempo si conclude sullo 0-0 ed offre pochi spunti con i texani molto (troppo?) rinunciatari e i Revs che faticano a trovare l’intesa vincente in avanti. Il secondo tempo invece è un saggio di tutte le qualità offensive a disposizione di coach Heaps, prima la sblocca Kei Kamara e poi la chiude Juan Agudelo. Per la squadra di coach Cabrera una dura sconfitta causata soprattutto dalla leziosità di Erick Torres (irriconoscibile) e di Alberth Elis.

DC UNITED-NEW YORK CITY FC 2-1 (53′ Sam, 73′ Acosta, 84′ Villa)
Nel sempre impresentabile, calcisticamente parlando, RFK Stadium va in scena un vero e proprio suicidio tattico firmato Patrick Vieira. I NYCFC in questo avvio di stagione avevano mostrato ottime cose con il 4-3-3 ibrido che spesso si tramutava in 4-2-3-1 con l’avanzamento di Maxi Moralez. L’unica sconfitta era stata fin qui quella contro Orlando in una gara in cui i Light Blue avrebbero quanto meno meritato il pari. Vieira ha voluto, inspiegabilmente, stravolgere la squadra giocando con una sorta di 3-4-1-2 il quale vedeva come esterni di centrocampo Ronald Matarrita e Jack Harrison con quest’ultimo più frenato mentre il costaricense poteva spingere quando il buon senso vorrebbe che fosse l’opposto. A fare coppia in avanti con David Villa c’era Rodney Wallace uno che fin qui aveva fatto 2 gol e fornito 1 assist giocando da ala e che messo seconda punta è parso totalmente spaesato. Se a ciò aggiungiamo l’ennesima prestazione imbarazzante (non ci sono altri aggettivi) di Andrea Pirlo ecco che si ha un quadro completo della pessima prestazione dei NYCFC. Il primo tempo è equilibrato anche se i DCU osano qualcosa in avanti. La partita si sblocca grazie a Frederic Brillant che regala palla a Lloyd Sam che a tu per tu con Sean Johnson non sbaglia. Il raddoppio porta la firma di Luciano Acosta che ancora una volta si dimostra elemento chiave per la franchigia della capitale il gol di David Villa arriva troppo tardi. Il vero sconfitto in questa partita è Patrick Vieira.

PHILADELPHIA UNION-PORTLAND TIMBERS 1-3 (26′ Marquez, 32′ Nagbe, 66′ Miller, 88′ Adi)
I Portland Timbers tornano a vincere e lo fanno asfaltando sotto ogni aspetto i Philadelphia Union di coach Curtin. Spaventosa la differenza nella qualità della manovra delle due franchigie con i padroni di casa che faticano a costruire una vera e propria azione e non è un caso se il gol arriva da calcio d’angolo. Gli Unions passano in vantaggio grazie alla zuccata di Richie Marquez ma 6′ più tardi vengono raggiunti dal primo gol stagionale di Darlington Nagbe. Il secondo tempo è un assalto alla porta di Andre Blake che tiene a galla i sui fino al 66′ quando a ribaltare il risultato ci pensa Roy Miller che dopo 130 partite trova il suo primo gol in MLS. Il 3-1 porta la firma di Fanendo Adi che dal dischetto chiude la partita ma soprattutto segna il 46esimo gol con la maglia dei Timbers diventando il miglior marcatore nella storia della franchigia dell’Oregon. Ah, si Diego Valeri ha fatto un assist ma dirvelo ci sembrava quasi scontato.

TORONTO FC-ATLANTA UNITED 2-2 (15′ Villalba, 20′ Giovinco, 44′ Morrow, 47′ Villaba)
Il match del BMO Field Stadium prometteva spettacolo e così è stato. La partita tra i Toronto FC e gli Atlanta United è uno spot per la MLS, due squadre propositive che cercano di vincere ad ogni costo. A sbloccare il match ci pensa Hector Villalba, ma poi inizia ad entrare in partita Sebastian Giovinco che firma l’1-1. I canadesi proprio prima del riposo trovano il vantaggio con la rete di Justin Morrow che forse andrebbe preso in considerazione per la USMNT (Do you understand Bruce?). Il secondo tempo però si apre con un vero e proprio assalto della squadra del Tata Martino che porta al 2-2 firmato ancora dall’argentino Hector Villalba. Una partita spettacolare che ha fatto divertire tutti, anche se Toronto sperava di trovare la prima vittoria stagionale in casa dopo lo 0-0 dello scorso weekend contro SKC. Gli Atlanta United invece superano un test molto complicato e lo fanno in maniera molto positiva. Applausi meritati a tutti sia ai giocatori scesi in campo ma soprattutto ai due coach Vanney e Martino che hanno istruito le squadre in maniera ottimale.

FC DALLAS-MINNESOTA UNITED 2-0 (43′ Morales, 49′ Barrios)
E’ la giornata della prime volte a Dallas. Il match finisce, come da pronostico, con una vittoria dei texani. Vittoria importante per gli uomini di coach Pareja che, dopo la bruciante eliminazione in CONCACAF Champions League, avevano bisogno di rialzare subito la testa. I Loons escono sconfitti ma non in maniera netta, infatti nella prima mezz’ora i MNUFC riescono a tenere testa a Dallas ma poi cedono piano piano fin quando Javier Morales, in spaccata, non sblocca il match segnando il suo primo gol con i FCD. Il secondo tempo vede gli FC Dallas partire all’arrembaggio e dopo 4′ arriva il 2-0 firmato da uno scatenato Michael Barrios. La partita sostanzialmente finisce lì con i Loons incapaci di reagire e con i padroni di casa che si limitano a gestire il doppio vantaggio. Una sconfitta inevitabile per Minnesota che è troppo inferiore a Dallas e ieri le qualità espresse in campo ne sono state la controprova.

REAL SALT LAKE-VANCOUVER WHITECAPS 3-0 (54′ Rusnak, 74′ Movsisyan, 78′ Mulholland)
Che spettacolo! Se in campo i Real Salt Lake danno spettacolo contro i Vancouver Whitecaps non è certamente meno spettacolare la cornice che vi è intorno. Il Rio Tinto Stadium è forse uno degli stadi, se non il più bello, della MLS e imbiancato dalla neve scesa copiosa dal cielo di Salt Lake City sembra essere un qualcosa di mistico quasi come se si giocasse in un’altra dimensione. Per i tifosi dei RSL deve essere stato, in un certo senso, così visto quello che si è visto in campo. Infatti arriva la prima vittoria stagionale che coincide con l’esordio casalingo del nuovo head coach Mike Petke. Una vittoria schiacciante ma che matura solo nel secondo tempo grazie ad Albert Rusnak; il talento slovacco prima sblocca il match e poi serve due assist per i gol di Yuva Movsisyan e di Luke Mulholland. Non pervenuti i Vancouver Whitecaps a cui probabilmente girava ancora la testa dopo il match di CONCACAF Champions League perso, perso in casa, contro i Tigres UANL.

SAN JOSE EARTHQUAKES-SEATTLE SOUNDERS 1-1 (84′ Lodeiro, 90′ Wondolowski)
Niente di nuovo. I Seattle Sounders si dimostrano squadra quadrata ma che fatica, già l’anno scorso lo si era notato, a segnare. I SJ Earthquakes invece sono una discreta squadra ma hanno un giocatore che è troppo sottovalutato e si chiama Chris Wondolowski. La partita vive davvero sul filo dell’equilibrio con occasioni da una parte e dall’altra fino a quando Nicolas Lodeiro non si inventa, aiutato da una deviazione, il gol dello 0-1 a 6′. Tutto finito? No perchè in campo c’è Chris Wondolowski, capitano dei Quakes, e giocatore che non si arrende mai ed è proprio lui che al 90′ trova il pareggio facendo esplodere l’Avaya Staidum e trovando il 123esimo centro in MLS ora a -22 dal primatista assoluto Landon Donovan.

ORLANDO CITY-NY RED BULLS 1-0 (Carrasco)
In attesa del nome ufficiale, l’Orlando City Stadium si conferma un fortino inespugnabile per le avversarie. I Lions, ancora privi di Kakà, hanno raccolto il terzo successo in altrettanti match interni, ancora una volta soffrendo ma portando a casa il massimo risultato grazie alla difesa, trasformata in questo inizio di stagione nel punto forte di Kreis dopo i disastri della scorsa. Decisiva la rete sugli sviluppi di un corner di Carrasco, subentrato all’infortunato Nocerino. Nella ripresa Larin fallisce il raddoppio solo davanti a Robles, miracoloso nell’uno contro uno. L’assedio delle “lattine” è sterile e consegna la seconda sconfitta consecutiva.

SPORTING KC-COLORADO RAPIDS 3-1
Vittoria importante per Kansas City che mantiene l’imbattibilità ritrovando il feeling con il gol. Tre ai Colorado Rapids che quest’anno non riescono a trovare, complici anche le partenze importanti, quell’equilibrio difensivo che nel 2016 aveva fatto sognare i tifosi con un campionato di vertice.


 

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