MLS Scouting: Matt Polster, il tuttofare dei Chicago Fire

Abbiamo l’onore e il piacere di lanciare una nuova rubrica su MLSSoccerItalia.com dedicata ai talenti più interessanti, e magari meno in vista, della Major League Soccer. In questi appuntamenti proveremo a segnalare quei giocatori che potrebbero avere uno sviluppo di carriera importante in MLS, ma anche in Europa, per caratteristiche e professionalità. Per il primo capitolo di questa avventura, grazie all’importante collaborazione con GGXX International Scouting & Management, una delle agenzie più attive e organizzate d’Italia, parliamo del centrocampista dei Chicago Fire e nel giro della nazionale USA, Matt Polster.

Matt Polster è un ragazzo classe 1993 originario di Milwaukee (Wisconsin) che gioca nei Chicago Fire di coach Paunovic e del neoarrivato Bastian Schweinsteiger. Il suo cognome ai più può ricordare il bomber austriaco degli anni ’80-’90 Tony Polster, passato anche in Italia nel Torino nella stagione 1987-88, ma qui si parla di un altro tipo di calciatore.

Polster infatti è un classico centrocampista d’interdizione, con doti di recupera palloni, senso della posizione, facilità di corsa e sagacia tattica che, se affinata da una buona scuola europea, può portare il giovane americano davvero a buoni livelli. Lo statunitense però, non si limita solo alla fase difensiva tipica del suo ruolo, ma sa anche rilanciare l’azione e inserirsi in avanti trasformandola da difensiva a offensiva come supporto per i suoi compagni d’attacco grazie a ottime doti atletiche, di corsa, inserimento negli spazi e precisione nei passaggi. Non a caso in Nordamerica è definito come “holding midfielder”.

Occasionalmente è stato impiegato anche come difensore centrale o terzino destro denotando una certa duttilità tattica ed applicazione nel ricoprire altri ruoli in situazioni di emergenza dimostrando di avere un carattere forte e senso di adattamento. La personalità non gli fa certo difetto e, oltre ad aiutarlo in situazioni prettamente tecniche e di gioco, lo accompagna anche nella vita di squadra e per questo gli è stata messa al braccio la fascia da capitano della sua squadra in alcune occasioni nonostante la giovane età.

Polster è pronto per un’approdo nel calcio europeo ed il costo contenuto lo rende appetibile a molti mercati.  il primo step potrebbe essere magari un campionato del Nord Europa dove l’ambientamento alla una nuova realtà sarebbe più morbido, con meno pressioni e accompagnato da una crescita tattica necessaria per completare il suo bagaglio tecnico.

Arrivando dagli Stati Uniti, dove la cultura della preparazione fisico-atletica è molto sviluppata, il torneo ideale sarebbe quello belga, la cui scuola di grande tradizione, è da sempre molto completa ed evoluta nei concetti tattici e dove le caratteristiche dei giocatori da affrontare sono molto varie.


 

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