Villalba, dal barrio ad Atlanta passando da… Tijuana
22 anni. “Nell’ultimo week-end prima della scuola si va a Tijuana, è una tradizione, un rito irrinunciabile. E sai una cosa?! Quello che succede in Messico resta in Messico”.
La scuola, quella seria, è finita da un pezzo per Hector Villalba, faccia da OC ma piedi ricchi di talento sudamericano. Eppure, per l’ex San Lorenzo sono pronte ad aprirsi le porte della MLS. Prima dell’esame finale ad Atlanta, però, le vacanze a Tijuana. “Aqui empieza la patria” è il motto della città: la porta del Messico è pronta ad accogliere Hector Villalba.
Seguito da Milan e Fiorentina in passato, ala destra che ricorda il Pocho Lavezzi (tanto che il Napoli ci aveva fatto più di un pensiero), aveva fatto volare il Gasometro di San Lorenzo: proveniente dal barrio, per la fame di arrivare ricorda l’Apache, quel Carlos Tevez che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia recente della Juventus. Cristiano Ronaldo come idolo, Tito è capace di giocare sia sulla fascia che da seconda punta e ha realizzato un sogno: vincere la Libertadores con il suo club nel 2013-14.
Nato nel barrio davanti al Nuevo Gasometro, con il San Lorenzo nel cuore, per 2,5 milioni di euro si è trasferito all’Atlanta United, franchigia MLS che vedrà la luce nella prossima stagione. Il prestito al Club Tijuana fino al 31 dicembre (dove troverà l’ex Pescara Milton Caraglio), prima del salto negli States. 75mila persone (a partita) lo aspettano nella Major League Soccer, prima, però, dovrà accontentarsi dei 27.333 dell’Estadio Caliente, in Messico, che darà il benvenuto, seppur per pochi mesi, a Tito. Welcome to Tijuana…
di Homer Jay – MLSsocceritalia.com
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