Mondiale a 48 squadre: la reazione USA

In questi giorni è stato deciso di espandere il Mondiale del 2026 da 32 a 48 squadre. Gianni Infantino, ne aveva fatto un suo cavallo di battaglia in tempo di elezioni alla Presidenza della FIFA ed è riuscito nel suo programma. Ma come sarà organizzato il mondiale? Si avranno 16 gruppi da 3 squadre ciascuna con le prime due che si qualificheranno al turno successivo. Si immagina che le rose (ancora non stato deciso nulla a riguardo) passeranno da 23 a 25 elementi fermo restando che si dovrà giocare sempre in un arco di tempo breve.

Sul mondiale allargato gli stessi americani hanno avuto voci discordanti. Claudio Reyna che adesso lavora per i NYCFC è contrario. Per lui si perde il piacere e la tensione delle qualificazioni. “Penso che 32 fosse un giusto numero”. Con un approccio un po’ più morbido Carlos Bocanegra, ex difensore della nazionale ed attuale Direttore Tecnico degli Atlanta United: “Sarà la prima volta, dobbiamo provare ad avere una mentalità più aperta al cambiamento.Il mondo calcistico sta cambiando vedremo come andrà a finire con 16 gironi”.

Certo il mondiale a più squadre favorirà quelle che hanno sempre avuto difficoltà nel qualificarsi come il Canada che potrebbe vedere premiati tutti gli sforzi fatti in questi anni o come gli stessi USA che si qualificherebbero più facilmente. Ricordiamo che l’attuale situazione degli statunitensi nel proprio girone non è delle migliori con le sconfitte contro Messico e Costa Rica e che ha visto l’esonero del tedesco Klinsmann dalla guida tecnica della nazionale maggiore.

Per Biello, attuale allenatore dei Montreal Impact, un mondiale con più squadre può aiutare le piccole e generare un sacco di soldi come per esempio l’Islanda (Euro 2016). Una piccola nazione ma che ha avuto un gran successo. Per lui il mondiale allargato potrà portare dei vantaggi. Favorevolissimo il canadese Victor Montagliani, attuale Presidente della Concacaf.


 

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