MLS CUP, Roman Torres: il supereroe dei Sounders

L’8 ottobre 1974 la televisione giapponese accolse sui propri schermi un gigantesco robot, alto 25 metri dal peso di 32 tonnellate e dalla velocità di 450 km/h, il cui compito era quello di difendere la terra dagli attacchi dei terribili Mikenes e del loro capo il Supremo Imperatore delle Tenebre. L’unica speranza per la terra veniva riposta nel giovane pilota Tetsuya Tsurugi e dal suo imperioso robot: il Grande Mazinga.

Il difensore 33enne dei Seattle Sounders, all’anagrafe Roman Aureliano Torres Morcillo, non rientrava ancora nei piani dei signori Roman e Guissel Torres ma quando venne alla luce, il 20 marzo del 1986 nella popolatissima Panama City, si intuì che in lui fosse presente un grande potenziale. Esattamente come il professor Kenzo Kabuto vide nel giovane Testuya il potenziale per poter pilotare il maestoso Mazinga.

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Torres e Perez (Wancouver Whitecaps) con la maglia di Panama

L’inizio del sogno – Nel 2004 il ragazzotto panamense venne accompagnato dai propri genitori presso il Chepo FC. Nel club dell’omonimo distretto della città di Panama, Roman iniziò a dare i primi calci a quell’oggetto che sarebbe poi diventato il suo più grande amore: il pallone da calcio.

Grazie alle sue importanti doti fisiche riuscì a farsi un nome nel calcio panamense che gli permise di fare il “salto” verso un campionato più competitivo e di maggiore fascino, quello colombiano. L’ingresso non avvenne dalla porta principale della Categoria Primera A (la serie A colombiana n.d.r.) ma daalla serie cadetta. Ad accogliere Torres fu il Cortulua, squadra di cui vestì la maglia anche il “nostro” Mario Yepes.

Di pari passo andò anche la sua escalation nelle varie nazionali di Panama e grazie alle ottime prestazioni messe in campo, tra club e nazionale, venne acquistato dai blasonatissimi Millonarios. Con la maglia degli “azul” si impose e divenne una colonna portante del club guadagnandosi anche il nome di battaglia Mazinger (Mazinga).

L’arrivocpxb2rfusaekvze a Seattle – Nell’agosto del 2015 Roman decise di accettare una nuova sfida, trasferendosi in un nuova terra alla ricerca di nuovi stimoli. Con una sincera lettera d’addio salutò i suoi tifosi del Millonarios pronto ad accettare la chiama d’Oltreoceano. Più che una chiamata fu il suono delle “sirene” di Seattle ad attirarlo.

L’inizio, però, non fu dei più felici. Nonostante l’ottimo esordio nella roboante vittoria per 4-0 contro gli Orlando City di Kakà, per il difensore panamense la stagione 2015 si rivelò un vero e proprio incubo. Torres disputò solamente quattro incontri a causa di un brutto infortunio che lo tenne lontano dai campi da gioco per quasi un anno non riuscendo a dare il proprio contributo alla stagione dei Sounders.

La rinascita – Come ogni supereroe che si rispetti, Torres non vede nell’infortunio la fine della propria carriera. Con molto lavoro e dedizione, esattamente come Mazinga, è riuscito a tornare in campo più forte di prima deciso a mostrare tutta la sua forza e la sua potenza.

Il 10 settembre, nella sfida in casa dei San Jose Earthquakes (1-1), “Mazinga” disputa tutti i novanta minuti dopo il lungo stop. Il suo ritorno si rivela decisivo per i Sounders. In undici incontri che lo hanno visto protagonista, il simbolo della vittoria ha costellato il cielo di Seattle per ben otto volte dando una spinta in più a tutto il reparto difensivo.

Ora lo attende l’ultima fatica per poter definire eroica questa stagione. La finale contro Toronto è alle porte e la sua squadra incute molto timore. Certamente fermare Altidore, Giovinco e Bradley non sarà un compito semplice ma il nostro eroe lotterà, cadrà e si rialzerà come nella sua natura. Servirà tutta la sua forza per sconfiggere il regno delle tenebre e del male e far risplendere Seattle da quella scintillante luce che solo la MLS Cup può emanare.

“Non conosce la paura ne sa il dolore che cos’è, lotta, cade, si rialza e sempre vincerà. Mazinga, robot, Mazinga, robot…”


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