Ogni maledetta trasferta: LA Galaxy, Donovan e il problema dei voli in MLS
I Los Angeles Galaxy in trasferta in casa dei New York Red Bulls: 5 ore di volo minimo per 4500 km di trasferta. Non parliamo della trasferta delle squadre russe, le città di Kaliningrad e Vladivostok sono divise tra di loro da ben 7350 km in linea d’aria: il Luč-Energija, per recarsi allo stadio Baltika, dovrà compiere un viaggio aereo di nove ore e mezza, attraversando alcuni confini statali e otto fusi orari, ma ci andiamo vicini.
Le trasferte in Major League Soccer (MLS) sono impegnative e attraversano tre fusi orari ed anche per questo sono limitate durante l’arco della regular season a viaggi alterni. I Los Angeles Galaxy, per esempio, squadra all’estremo sud-ovest degli Stati Uniti per sfidare i New York Red Bulls in una delle sfide più spettacolari dell’intera lega si devono fare cinque ore di volo almeno per coprire i 4500 km che separano la California dal New Jersey. E viceversa, ovviamente. Ma sono proprio i LA Galaxy ad essersi lamentati di recente dopo la trasferta in casa di FC Dallas (persa 1-0) in Texas. Il motivo è semplice quanto particolare per un campionato professionistico: il volo.
Sì perché la MLS – come conferma in un lungo articolo il LA Times – è rimasta l’unica lega professionistica americana a non permettere i voli charter (o meglio, non più di quattro l’anno che in molti riservano per i playoff) per coprire la trasferta delle proprie squadre, che si devono affidare a voli di linea (nella foto Donovan e Baggio Husidic in economy sul volo American Airlines) con tutti gli svantaggi del caso, ritardi e quant’altro. Questo per non avvantaggiare le società più ricche e mantenere quell’equilibrio che è da sempre obiettivo primario della lega. Con il crescere del movimento, dell’interesse e dei contratti tv però la questione comincia a far storcere il naso a più di una persona, i Galaxy in primis. Non a caso la società più ricca e quella che avrebbe meno problemi di tutti a organizzarsi privatamente gli spostamenti.
“E’ il momento che la MLS si adegui alla modernità degli sport professionali e capisca che i viaggi impattano notevolmente sulla competizione” ha dichiarato Bruce Arena, coach e general manager dei Galaxy dopo i problemi riscontrati nella trasferta di Dallas. “Abbiamo dovuto combattere col ritardo dei bagagli e dei voli, non abbiamo alcun trattamento speciale” ha ricordato Zack Murshedi, colui che si occupa di organizzare gli spostamenti della squadra. E i numeri in un certo qual modo danno ragione ad Arena. Nelle 316 partite disputate nella MLS 2016 sono state solo 60 le vittorie in trasferta con una percentuale del 19%, con i Portland Timbers rimasta l’unica franchigia a non aver mai vinto lontano da Providence Park (16 trasferte, 0 vittorie).
La posizione della Major League Soccer dall’altra parte è chiara. C’è la volontà di non avvantaggiare i club più ricchi limitando a quattro i charter stagionali, spesso utilizzati per i playoff dalle squadre come i Galaxy che puntano a vincere, evitando che società come il NYCFC o i Timbers sponsorizzati da compagnie aeree possano ricevere trattamenti di favore a livello economico e non solo. Il resto è problema di costi visto che viaggiare con un aereo di linea costa circa un quarto meno che organizzare un charter. In ogni caso la lega non si smuove.
“Quello dei voli charter è un problema secondario, prima investite nelle Academy”
Sulla questione si è espresso anche Landon Donovan schierandosi dalla parte di Bruce Arena e spostando la discussione su un livello di immagine:
“Se vogliamo essere un campionato di primo livello ed essere come gli altri sport americani dobbiamo fare anche questo passo e dare un’immagine più professionale anche negli spostamenti”.
Sul volo per Kansas City, per esempio, a Landon e compagni (si vede nella foto) è stato chiesto di non indossare le divise ufficiali dei LA Galaxy all’aeroporto per evitare ulteriori ritardi: “E’ imbarazzante – ha commentato Bruce Arena – e non penso che queste cose aiutino la MLS”.
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