Homegrown Players: l’arma in più cresce in casa

Gli Stati Uniti da sempre guardano prima a se stessi. Sono gli americani a lanciare le mode ancora prima di seguirne qualcuna, alle recenti Olimpiadi hanno dominato e anche grazie ai college provano ad assicurarsi bei talenti in ogni sport per crescerseli in casa. Che sia soccer o Nba, negli Stati Uniti si guarda al proprio orto di casa prima di andare al mercato a fare la spesa. Un modo per tutelare i propri talenti e la crescita delle proprie leghe prima di mettersi in mani stranieri. La Major League Soccer non è differente: tra Homegrown Player Rule e Designated Players, l’obiettivo comune è ben chiaro e, perché no, condivisibile.

Se di Designated Players e Salary Cap abbiamo già parlato più volte, proviamo a spiegare come funziona la regola dei “giocatori cresciuti in casa” o Homegrown Player, appunto. Questa regola, fortemente voluta dal commissioner Don Garber, permette ai giovani calciatori americani e canadesi di avere l’opportunità di confrontarsi ad alti livelli anche contro star planetarie. Seguendo una lista di criteri da rispettare, un calciatore può essere inserito nella rosa della prima squadra senza passare dal Draft e con una serie di incentivi per la società che permette a chi sceglie questa via di risparmiare sul Salary Cap senza perdere, teoricamente, di qualità. Due all’anno però, non di più.

I criteri per essere scelto come Homegrown Player

  • Almeno un anno giocato nelle squadre giovanili del club;
  • Aver risieduto nella stessa zona geografica del club;

Questa regola, come detto, tutela la crescita dei settori giovanili dei vari club e gli stessi giocatori, ma è una regola interessante anche per le società che investendo nella giusta maniera e con lungimiranza sulle proprie academy possono svoltare a livello tecnico e tattico. La MLS infatti invoglia a studiare questo tipo di soluzioni e per farlo ha studiato dei vantaggi innegabili: innanzitutto se un ragazzo risponde ai criteri di selezione può essere tesserato senza passare dal Draft e dal suo ordine di scelta. E’ capitato ai Seattle Sounders con il rookie da record Jordan Morris, oppure ai Galaxy con Zardes e a DC United con Hamid. Inoltre lo stipendio dell’Homegrown Player non influisce nel conteggio del Salary Cap, con un contratto firmato senza particolari vincoli. Un altro modo per stuzzicare i vari dirigenti a una strategia improntata sui giovani americani o canadesi, e sul locale.

Del resto a dimostrare la bontà e l’impatto di certi giocatori “fatti in casa” sono le prestazioni stesse. In presenza di numerosi ragazzi non ancora sbocciati con le prime squadre, ci sono talenti come i già citati Morris e Zardes, ma anche come Gonzalez a Dallas, Davis ai Red Bulls e molti altri che hanno preso con costanza il posto da titolare in franchigie importanti, rendendo ancora più interessante questo modus operandi.


HOMEGROWN PLAYER NELLA MLS 2017

Atlanta United (3): Harrison Heath, Andrew Carleton, Christopher Goslin

Chicago Fire (5): Patrick Doody, Drew Conner, Collin Fernandez, Joey Calistri, Djordje Mihailovic

Colorado Rapids (4): Caleb Calvert, Kortne Ford, Dillon Serna, Ricardo Perez

Columbus Crew (3): Ben Swanson, Wil Trapp, Alex Crognale

DC United (5): Bill Hamid, Jalen Robinson, Collin Martin, Ian Harkes, Chris Durkin

FC Dallas (9): Jesse Gonzalez, Aaron Guillen, Kellyn Acosta, Victor Ulloa, Coy Craft, Reginald Cannon, Jesus Ferreira, Paxton Pomykal, Bryan Reynolds

Houston Dynamo (2): Tyler Deric, Jose Rodriguez

LA Galaxy (9): Hugo Arellano, Bradford Jamieson, Ariel Lassiter, Nathan Smith, Raul Mendiola, Jack McBean, Jaime Villarreal, Jose Villarreal, Gyasi Zardes

Minnesota United (2): Brandon Allen*, Collin Martin

Montreal Impact (6): Maxime Crepeau, Wandrille Lefevre, Jean Tabla-Ballou, Anthony Jackson-Hamel, David Choiniere, Louis Beland-Goyette

New England Revolution (3): Scott Caldwell, Diego Fagundez, Zachary Herivaux

NYCFC (0)

NY Red Bulls (7): Connor Lade, Tyler Adams, Sean Davis, Derrick Etienne, Alex Muyl, Brandon Allen*, Arun Basuljevic

Orlando City (2): Mason Stajduhar, Tommy Redding

Philadelphia Union (3): Auston Trusty, Derrick Jones, Adam Najem

Portland Timbers (1): Marco Farfan

Real Salt Lake (7): Lalo Fernandez, Jordan Allen, Justen Glad, Brooks Lennon, Danilo Acosta, Jose Hernandez, Ricardo Velazco

SJ Earthquakes (2): Tommy Thompson, Nick Lima

Seattle Sounders (4): Seyi Adekoya, Aaron Kovar, Wingo Henry, Jordan Morris

Sporting KC (4): Jon Kempin, Erik Palmer-Brown, Daniel Salloi, Kevin Ellis

Toronto FC (6): Sergio Camargo, Ashtone Morgan, Jay Chapman, Marky Delgado, Jordan Hamilton, Ben Spencer

Vancouver Whitecaps (6): Sam Adekugbe, Marco Bustos, Alphonso Davies, Ben McKendry, Russell Teibert


 

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