US Open Cup, Chicago Fire: sempre la solita storia

C’era una volta la franchigia che tutti temevano e che tra il suo roster poteva vantare la presenza di un certo Hristo Stoichkov, il calciatore bulgaro più forte di sempre nonché Pallone d’oro nel  1994. Correva l’anno 2000. Sono Chicagopassati 16 anni ma per i tifosi di Chicago sembra un’eternità. I Fire con l’avvento del nuovo millennio sono passati ad essere da squadra da battere a squadra materasso, una storia triste che sembra non voler finire, ma che a tutti i i sostenitori dei Men in Red auguriamo possa concludersi a breve.

A parte tutto i tifosi sono sempre vicini alla squadra e nonostante le delusioni loro ci sono sempre. Onorevole, non c’è che dire. Ma perché “sempre la solita storia”?

Per spiegarlo serve fare un salto indietro al 7 Agosto 2013. I Chicago Fire ospitano i DC United nella semifinale della US Open Cup. Il Toyota Park è gremito e pronto a festeggiare l’accesso alla finale… ma niente da fare, solo un boccone amaro. Finisce 0-2 per la franchigia di Washington con le reti di De Rosario e di DeLeon.

Ora apriamo una piccola parentesi filosofica (tranquilli la chiudiamo subito). Marx, riferendosi alla filosofia Hegeliana, affermava:karl marx

“Sembra che tutto si presenti due volte, una come tragedia e una come farsa.”

Enunciò questa tesi nel 1851, quindi siamo quasi certi che non si riferisse alla storia dei Chicago Fire. Se così fosse allora il buon vecchio Karl Marx si sbagliava di grosso, perché certi avvenimenti possono ripetersi anche quattro volte ed avere lo stesso tragico e beffardo esito. Quasi farsesco.

Già, perché a Chicago, Illinois c’è una maledizione. Con l’eliminazione in semifinale di US Open Cup contro New England Revolution sono 4 anni di fila che i Fire salutano la coppa nazionale a un passo dalla chicagofinalissima. Dopo la già citata sfida del 2013 contro DCU, nel 2014 c’è stata la sconfitta per 6-0 contro i Seattle Sounders (doppiette di Rose e Cooper e reti di Barrett e Martins) e nel 2015 il ko in casa 0-1 contro i Philadelphia Union (gol decisivo di Le Toux). L’ultimo, datato 2016 appunto, il 3-1 subito a Foxsborough contro i Revs.

Insomma una maledizione che perseguita questa squadra che forse si può definire la prima nobile decaduta della MLS, una franchigia storica, maledettamente storica.


 La finale 2016 di US Open Cup vedrà di fronte quindi i New England Revolution e FC Dallas. I texani nell’altra semifinale hanno rocambolescamente eliminato i LA Galaxy vincendo 2-1 allo StubHub Center di Carson. E’ successo tutto nei supplementari quando Magee ha sbloccato su calcio di rigore al 101′, ma prima Hedges (118′) e poi Ulloa (122′) hanno ribaltato la situazione. Ecco il gol vittoria di Ulloa.


Facebook Comments