Montreal Impact, famiglia all’italiana: il racconto di Andrea

Prima Di Vaio, poi chi prima e chi dopo Corradi, Pisanu, Ferrari e sua maestà Nesta, fino agli attuali Donadel e Mancosu. Montreal è sempre stata una sorta di “Little Italy” del calcio e gli Impact, forti anche di una comunità tricolore importante, è diventata una sorta di seconda squadra per gli italiani. Tantissimi i ragazzi di origine italiana nati o emigrati in Quebec, con una fortissima passione per il calcio. Ne abbiamo incontrato uno, Andrea Vaccaro, di origini siciliane e con i genitori trasferitisi a Montreal nel 1973, più di quarant’anni fa. La passione per il pallone però è stata tramandata e nella città di Drogba e Nacho Piatti, non poteva che trasformarsi in un amore a forti tinte blu.

Ne abbiamo approfittato per capire come si vive la passione per la squadra dentro e fuori lo Stade Saputo, con qualche curiosità sul rapporto tra i tifosi e la società, notando ancora una volta la differenza col nostro calcio e il rispetto, in meglio, riservato ai tifosi d’Oltreoceano.

Sei tifoso degli Impact, raccontaci un po’ di te e di come è nata la passione per gli Impact?
Ho cominciato interessarmi alla squadra nel 2011 quando abbiamo saputo che il presidente era interessato a portare la squadra in MLS. Veramente l’ho sempre seguita ma quell’anno era molto diverso perché si sentiva che Mr Saputo era determinato a fare funzionare il progetto Montreal-MLS e lui è sempre stato ambizioso per quando riguarda la squadra.

Vai spesso allo stadio?
Si sono abbonato dal 2012 , la prima stagione in MLS. Non manco quasi mai.

Come funziona la giornata tipo allo Stade Saputo?
Se ti parlo dal punto di visto di un tifoso appassionato come me, comincia appena apro gli occhi. Dopo la colazione comincio a leggere diversi articoli sulla partita. Mi piace anche scambiare idee con altri tifosi su Twitter perché la comunità #IMFC (Impact Montreal FC) online è molto forte. Poi mi piace arrivare allo stadio almeno 1 ora del fischio d’inizio per osservare intorno a me il modo di fare dei tifosi oppure per incontrare amici e scambiare qualche opinione sulla squadra. Durante la partita i gruppi sostenitori come Ultra de Montreal e 1642MTL aiutano a rendere l’atmosfera “romantica” come dico spesso.

Com’è il rapporto tra la società, i giocatori e i tifosi?
Per me il rapporto tra la società e i tifosi è migliorato nel tempo. Per esempio la società ha nominato il mese di luglio ¨il mese degli abbonati¨. Ogni anno abbiamo diritto a certe cose. Come quest’anno la società ci ha offerto di andare a vedere l’allenamento del Real Madrid durante il loro ritiro a Montreal per la preparazione alla International Champions Cup. C’è anche una giornata nel mese di luglio che si chiama Meet and Greet the Team e possiamo partecipare ad un scambio con il presidente e l’allenatore dove possiamo chiedere qualsiasi cosa sulla squadra, modo di operare, futuri progetti, trattative e tanti altre cose. E’ un’esperienza molto piacevole.

Come vedi la squadra attuale? Chi è il tuo idolo?
La rosa attuale è veramente più forte di quella dello primo anno in MLS. Ci sono reparti che possono migliorare, però credo nel progetto che stanno costruendo. Serve pazienza. Il mio idolo era Roberto Baggio, poi Paolo Maldini. Nella squadra attuale degli Impact è Ignacio Piatti.

Cosa ne pensi di Donadel e Mancosu?
Quando ho visto Donadel giocare per la prima volta si è visto subito che non era abituato a giocare lo stile di gioco della MLS. In questa Lega devi correre molto. Adesso si è adattato diventando un giocatore importante per la squadra. Ha avuto un infortunio e ci manca tanto. Mancosu è appena arrivato ma penso che la sua esperienza aiuterà sul campo. Vedremo.

Che ricordi hai di Nesta, Pisanu e Di Vaio?
La prima volta che ho visto Nesta con la maglia del Impact non ci credevo! E’ uno dei più grandi. Molte persone invece non sapevano chi fosse Di Vaio. Lui è stato il primo Designated Player della storia del Montreal Impact. Ma non ha perso tempo diventando subito un idolo di tutti. Parlava francese ed era a disposizione sia per tifosi che per le interviste. Purtroppo la MLS gli ha rubato il titolo di MVP quando fece 20 gol. Veramente un gentleman! Il ricordo che ho di Pisanu, infine, è quando ha pubblicato la sua prima foto a Montreal su Twitter. Poveraccio! Faceva freddo e molta neve e lui aveva solo un piccolo cappotto con scarpe estive.

Cosa pensi che manchi alla MLS per fare il salto di qualità ed essere a livello europeo?
Devono investire sugli stipendi. Poi non dobbiamo confrontare la MLS che ha 20 anni di esistenza con Liga o Serie A. Queste leghe hanno avuto tempo per fare le cose giuste e diventare come sono oggi. Il problema numero uno per adesso è migliorare gli arbitri. Questo è un bisogno urgente. Ci sono troppi errori di base che non dovrebbero succedere.

Chi vorresti vedere un giorno con la maglia degli Impact?
Giuseppe Rossi

Qual è la squadra che ti sta più antipatica e quale più simpatica?
Antipatica direi il Real Salt Lake. Simpatica i Portland Timbers

Raccontaci un aneddoto sulla tua esperienza da tifoso
Martedì 3 marzo 2015. Stiamo giocando il tempo di recupero, manca solo un minuto. Il giovane Porter, 21 anni, fa gol davanti 38,104 tifosi e porta finalmente i Montreal Impact in semifinale di Concacaf Champions League. Non aveva mai giocato. Erano i suoi primi minuti! Poi in finale ma abbiamo perso contro Club America (Messico). Più di 60 milla spettatori erano presenti. Quella ci scappata ma un giorno torneremo e la vinceremo!

Andrai a vedere Roma-Impact?
Sicuro. Io Totti lo stimo molto. Sarà una bella serata


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