DC United, via Espindola dentro Mullins: fine di un’era

Movimenti in attacco per il DC United che nel giro di poche ore ha ufficializzato un acquisto importante e una cessione altrettanto significativa. Dal NYCFC di Vieira è arrivato Patrick Mullins, attaccante 24enne autore di 6 gol nella Grande Mela, ma a lasciare la capitale è un totem dei DC e della MLS in generale: Fabiàn Espindola, direzione Vancouver. Un’operazione sentimentalmente dura da digerire per i tifosi del DC United, ma tecnicamente e tatticamente esplicabile in qualche passaggio, nonostante l’argentino lasci i compagni da uomo decisivo nell’ultimo matcA39O0295h di campionato dove ha segnato il gol del pari all’88’ nell’1-1 in casa dei Columbus Crew.

Prima di ripercorrere un po’ l’avventura di Espindola a Washington, concentriamoci su chi prenderà il suo posto in rosa: Patrick Mullins. Non una prima opzione per Vieira a New York dopo una buona stagione d’esordio con Kreis (nuovo allenatore di Orlando City), ma un attaccante in grado di adattarsi meglio al gioco di Olsen di questa stagione. Ventiquattro anni, Mullins vestirà la maglia della terza franchigia MLS in altrettante stagioni da professionista dopo aver iniziato nei New England Revolution prima di essere scelto all’Expansion Draft da NYCFC come quarta scelta insieme a Tony Taylor. Un trade interessante in cambio di General Allocation Money e uno spot per giocatori internazionali a NYCFC che consegna al DC United, dopo l’ingaggio di Sam dai Red Bulls, un’ulteriore soluzione offensiva.

Ma veniamo a Espindola. Acquistando il 31enne argentino, da Designated Player, i Whitecaps hanno riempito il vuoto lasciato dalla partenza di Octavio Rivero, prendendo quell’attaccante mancino che da anni manca al BC Place. Ma non solo, Espindola è una garanzia e da veterano della MLS con 212 presenze in regular season, può dare quell’esperienza che spesso è mancata nei momenti più caldi alla franchigia canadese. Cresciuto nel Boca Juniors, dopo l’inizio di carriera in Sudamerica Espindola si è stabilito in MLS, prima a Salt Lake City, poi facendo il “Transatlantic” dai Red Bulls ai DC United, dove è stato – e probabilmente sarà ancora ricordato come tale – un idolo. Dotato della sopraffina tecnica sudamericana e ambidestro, il 31enne ha sfornato gol (64) e assist (36) a ripetizione, quattro e uno in questa stagione dove però ha perso il posto da titolare nelle grazie dell’HC Olsen pur potendo giocare esterno o dietro le punte. Evidentemente non negli schemi pensati per questa stagione dal tecnico. Ecco perché è maturato un addio che a conti fatti sta bene a tutte le parti.

Il contratto di Espindola era in scadenza al termine di questa stagione e con pochissime, praticamente nulle, possibilità di rinnovo alle stesse condizioni economiche di questa stagione. Anche nello scacchiere di Olsen il suo posto non era più sicuro, anzi, vista la nuova formazione studiata con un regista arretrato, due mediani e un solo attaccante centrale. Di fatto per Espindola è venuto meno il ruolo naturale che a Vancouver possono garantirgli dietro la punta. Con lui in campo il 4-4-2 di Robinson può trasformarsi in un 4-2-3-1 più pericoloso provando a risolvere i problemi offensivi dei Whitecaps che creano molto e realizzano poco, concedendo molto di contro agli avversari.


 

Facebook Comments