Pirlo, abbiamo un problema
Italians, abbiamo un problema. Nemmeno l’assist al bacio per David Villa e una prestazione dal punto di vista dei numeri piuttosto soddisfacente, o comunque superiore alle ultime, le polemiche attorno ad Andrea Pirlo non si placano. Il Maestro è finito nuovamente nel mirino dei tifosi di NYCFC e degli analisti della MLS per la sua “pigrizia inaccettabile nel difendere”.
Oggetto del contendere il 2-2 in pieno recupero di Kevin Molino per Orlando City. L’esterno di Trinidad&Tobago con un colpo di testa ha coronato l’inserimento in area al 94′, ma il suo uomo – Andrea Pirlo appunto – l’ha lasciato libero di agire indisturbato evitando di seguirne il taglio. Pigrizia? In molti sono convinti di sì ed anche per questo il regista spesso e volentieri viene sostituito nella parte finale della partita, ma per i più maligni ci sarebbe dell’altro. Una sorta di sottovalutazione delle potenzialità dell’avversario in termini tecnico-tattici che non fa rendere il numero 21 al suo top.
Eppure Antonio Conte per spiegare la recente esclusione di Pirlo, oltre che di Giovinco, da Euro 2016 ha accusato la scelta di giocare in MLS, un campionato secondo il ct minore e di basso livello. Ma qualcosa non quadra. Se il problema fosse quello l’ottimo Pirlo dovrebbe fare faville, e invece soffre nonostante sia a New York ormai da un anno. Una (non) copertura come quella contro Orlando all’Europeo sarebbe ancora più inaccettabile e la scelta di Conte, che lo ammetta o no, è prettamente tecnica. E non è la prima volta che la “pigrizia” costa punti al NYCFC.
Serata amara anche per Antonio Nocerino sulla sponda dei Lions. L’ex Milan è rimasto in panchina tutta la partita per la seconda volta consecutiva con il coach Heath che questa volta gli ha preferito il giovane figlio. Nocerino nel postpartita è apparso molto irritato, ma qualche scusante in più per il centrocampista c’è. Innanzitutto è sbarcato in MLS da pochi mesi e deve ancora abituarsi al nuovo campionato che, sempre smentendo il ct italiano, è più complicato di quanto si pensi soprattutto dal punto di vista fisico. L’ex Milan infatti in stagione aveva giocato solo una volta da titolare e la condizione, come dimostra anche Julio Baptista, non può essere ottimale.
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