Quando Cruyff giocava nella NASL

Il mondo del calcio piange la morte di Johann Cruyff, leggenda olandese con un passato a stelle e strisce in maglia Cosmos e non solo

Addio Cruyff, il Pelé bianco: il saluto dei New York Cosmos

 

Se n’è andato così,12804871_463247163873179_8780378523018998884_n in punta di piedi come quando danzando sul rettangolo verde disorientava avversari e talvolta anche i compagni. Johann Cruyff è stato tutto nel calcio, per qualcuno il calcio stesso. Innovatore, anticonformista come pochi che nel corso della carriera, prima da calciatore e poi da allenatore, ha sempre agito e pensato con la sua testa, anche a costo di sbagliare. Lui, JC14, la faccia non l’ha mai nascosta, nemmeno contro la brutale malattia ai polmoni che se l’è portato via poco prima dei 69 anni.

Nel corso della lunga e brillante cavalcata sui campi c’è stato spazio anche per la parentesi americana, parFury 80 Home John Dempsey, Fran O'Brienticolare per come è sbocciata, ma pur sempre storica. Una volta lasciato il Barcellona e annunciato il ritiro a 31 anni, venne convinto a tornare in campo dal suocero-manager Cor Coster. Nel periodo di inattività, infatti, l’olandese si ritrovò con le finanze praticamente prosciugate da sciacalli fintisi amici e anche lì, con un’umiltà sorprendente, ci mise la faccia accettando di andare a giocare nella NASL, tra campi sintetici e fontane di soldi. Trovò l’accordo con i New York Cosmos, ma dopo solo due partite – per giunta amichevoli – decise di non proseguire nella Grande Mela accettando la corte dei Los Angeles Aztecs prima e dei Washington Diplomats poi, prima di far ritorno in Spagna.


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