USA: Josh Sargent, il ragazzo dai capelli rossi che fa innamorare

Amore. Quello vero, quello che ti alimenta, ti dà energia e stuzzica la fantasia. E’ l’amore più bello, più puro. E’ quello adolescenziale, fatto di silenzi e sguardi nascosti, di squilli e SMS, di confidenze sussurrate agli amici. No, non è quello con la A maiuscola, ma… quello non corrisposto. Chiedere a Charlie Brown, con la sua ossessione per la ‘Ragazzina dai capelli rossi’, all’anagrafe dei Peanuts fa Heather. Non compare mai sulle strisce di Schultz, ma è sempre presente nei pensieri e, soprattutto, nel cuore dell’innamorato protagonista.

Nella grande famiglia USA dello sport, c’è un Charlie Brown. Non è il basket, che è il fratello più alla moda; non è il baseball, che il cocco di casa; non è il football, il bello della famiglia, e manco l’hockey, l’alternativo. No, è il calcio. Quello un po’ sfigato, che ci prova e ci riprova, ma non arriva mai a colpire genitori e parenti. La nazionale degli States sta provando a costruire qualcosa di importante per il futuro, come testimoniano i successi a livello giovanile e il sempre maggiore interesse dei club europei per i giovani a stelle strisce. In questi giorni si sta tenendo il Mondiale Under 20 in Corea del Sud, e gli USA hanno trovato il loro ragazzo con i capelli rossi, quello che prossimamente potrebbe fare coppia con Pulisic: Josh Sargent.

Professione centravanti, capocannoniere della competizione, è un classe 2000 che gioca con i più grandi. Nato il 22 febbraio, questo millenial sta incantando gli addetti ai lavori: gioca per il St. Louis Scott Gallagher Soccer club (fondato nel 2007), ha già svolto provini con PSV Eindhoven e Schalke 04. E anche il Manchester City ha mostrato interesse, mentre Sporting Kansas City ha una sorta di prelazione per il futuro. Futuro che balla tra l’affascinante Vecchio Continente e l’accattivante Nuovo Mondo.

Capello rosso, Sargent è un vero numero 9 moderno: tecnico e agile, ma anche fisico e cattivo. Per ammirare le sue qualità, basta vedere la partita contro il Messico vinta 4-3 nella Concacaf Under 17, dove ha siglato due gol. Il primo: pallonetto Ibrainesco al difensore e palla nell’angolo. Il secondo: salta l’uomo, calcia e la palla viene respinta, calcia nuovamente… e la palla viene respinta; calcia una terza volta ed è quella buona. Classe e cazzimma, direbbero a Napoli. Ah, è anche nella storia del calcio americano ad appena 17 anni: è il secondo a disputare competizioni internazionali sia con l’under 17, raggiungendo la qualificazione al Mondiale di categoria, che con l’under 20. Chi è stato il più giovane? Freddy Adu, ma è meglio non dirlo a voce alta…


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