US Open Cup, Nesta umilia Kakà: Orlando City-Miami FC 1-3

Clamorous at Orlando City Stadium” La rivisitazione americana del nostrano “clamoroso al Cibali” potrebbe essere stata coniata in Florida, in un’afosa serata di metà giugno dove l’Orlando City di Ricardo Kakà e Nocerino, squadra di MLS tra le prime della Eastern Conference, è stato umiliato dal Miami FC di Alessandro Nesta davanti ai propri tifosi. Una squadra di NASL, categoria inferiore alla MLS, capace di banchettare in uno stadio-fortino e in un derby sentitissimo dai tifosi nonostante la giovane esistenza di entrambe i club. L’1-3 maturato sul campo non solo è roboante numericamente parlando, ma è ancora più impressionante per il modo in cui è arrivato, con un dominio assoluto degli Orange&Blue che sulla carta avrebbero dovuto soccombere.

Un derby però si sa è storia a sé e per mantenere le tradizioni italiane anche al di là dell’Atlantico quello della Florida non ha fatto eccezione. Troppo diverse le motivazioni e la fame di vincere delle due squadre con Orlando City schierato in campo con una formazione “un po’ così” da Kreis, contro l’undici tipo che sta dominando la NASL scelto da Nesta. #BeatOrlando è stato l’hashtag che ha accompagnato la squadra di Miami e i suoi tifosi durante tutta la settimana, lungo la I-95, là dove la scaramanzia non esiste e a quanto pare non serve.

L’organizzazione di gioco e la rabbia agonistica però sì, e se fisicamente il centrocampo di Miami FC ha surclassato i compassati Nocerino e Carrasco, molto lo si deve ai grandi passi avanti fatti dalla squadra rispetto alla stagione d’esordio. Protagonista assoluto di serata l’attaccante brasiliano Stefano Pinho autore di una storica tripletta, pur non disdegnando – prima del gol del vantaggio – almeno un paio di errori clamorosi davanti a Saunders. Sì perché gli uomini di Nesta, bravissimi a controllare palla e a colpire con verticalizzazioni fulminee, si sono concessi il lusso di sbagliare più di una chances ghiotta, con il brasiliano ma anche con Poku e Rennella. Poco male, si direbbe.

A nulla è servito l’ingresso di Kakà prima e Rivas poi nella ripresa per evitare la figuraccia ad Orlando City, con coach Kreis finito nel mirino dei tifosi presenti per un’umiliazione che costerà diversi giorni di sfottò in rete e non ai tifosi dei Lions, vittime designate di Dade Brigade e soci. Il gol della bandiera di Barnes è servito solo per alimentare le statistiche. E se prima della partita Nesta e Kakà si sono abbracciati tra un sorriso e l’altro ricordando tempi vincenti col rossonero del Milan, chissà cosa si saranno detti a fine partita.


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