Tsubasa Endoh, il “Tom Becker” di Giovinco

“Il pallone è tuo amico”. Massima di Holly Hutton, universalmente conosciuto come Capitan Tsubasa. E gli amici, è noto, ti conducono alla salvezza. Così è capitato al fuoriclasse giapponese, così è capitato anche all’omonimo di Tsubasa Ozora: Tzubasa Endoh. Primi calci ad un pallone a Fukushima, città situata sull’isola di Honshu, a 350 km dal’omonimo calciatore immaginario; nel 2011 è costretto ad abbandonare la città in seguito a maremoto e terremoto che hanno causato il celebre disastro nucleare dell’11 marzo. L’America nel destino, un sogno da inseguire con il pallone tra i piedi.

L’Università del Maryland è fondamentale nella sua crescita: 5 gol e 6 assist nell’ultima stagione con i Maryland Trippers, numeri che gli valgono la chiamata al draft MLS. Scelto alla numero 9 da Toronto, decide di mettersi quel numero 9 sulle spalle. 16 presenze, 2 gol e 1 assist in questa stagione. Il primo contro Dallas, il secondo nell’ultimo turno contro Columbus Crew: gol di schiena su tiro di Giovinco. Ant Man e la sua spalla: il supereore baciato dal talento e non dalle radiazioni e il suo compagno, che dai rischi di quest’ultime è scappato, per scoprirsi calciatore professionista.

Sognando la nazionale giapponese, con Schweinsteiger come idolo, Tsubasa Endoh sta pian piano conquistando Toronto. Un passo alla volta, come il suo omonimo: partito dalla Niuppi è arrivato sul tetto del mondo con il Giappone indossando anche la maglia del Barcellona. Ecco, magari non avrà la sua qualità, ma ha la giusta umiltà per essere il perfetto Misaki Taro (Tom Becker) di Sebastian ‘Holly’ Giovinco.

di Homer Jay – MLSsocceritalia.com


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